Roberto Petrini, la Repubblica 13/5/2010, 13 maggio 2010
ROMA - Cinque versioni, ma potrebbe non bastare. I dubbi di Bruxelles sul gettito della lotta all´evasione fiscale su cui fa perno buona parte dell´ultima versione della manovra rischiano di riaprire il nevrotico marasma delle misure volte alla correzione della finanza pubblica e al raggiungimento del mitico pareggio di bilancio nel 2013
ROMA - Cinque versioni, ma potrebbe non bastare. I dubbi di Bruxelles sul gettito della lotta all´evasione fiscale su cui fa perno buona parte dell´ultima versione della manovra rischiano di riaprire il nevrotico marasma delle misure volte alla correzione della finanza pubblica e al raggiungimento del mitico pareggio di bilancio nel 2013. Berlusconi nega, il governo smentisce, ma non è escluso che con la nuova «Finanziaria» 2012, da varare nelle prossime settimane, siano necessari nuovi e dolorosi interventi sui conti pubblici. La partita senza fine segnata da una sessione di bilancio che dura da mesi potrebbe non essere arrivata al capolinea. E il paese non può tirare l´atteso sospiro di sollievo. Una «manovra della disperazione», come sta avvenendo in Grecia, che nessuno vorrebbe ma che potrebbe essere necessaria. E allora sparate tutte le cartucce possibili, fino all´Iva e al taglio delle spese per l´assistenza, non restano che le misure triturate dalla polemica di agosto e bloccate dai veti incrociati e dai «nyet» della Lega. A partite dal dossier pensioni: mentre la Germania pensa ad elevare l´età di riposo a 69 anni da noi si va in pensione di anzianità a 58,3 anni. La Cisl è contraria, Bossi pure, ma sono in molti all´interno della maggioranza che potrebbero decidersi a tirare la volata ad una misura che abolisca i pensionamenti anticipati. Forti della norma, ormai approvata, che salvaguarda i lavori usuranti, i tecnici, stremati dal lavoro estivo, stanno nuovamente tirando fuori dai computer le ipotesi scartate. Come quella di «quota 100». L´obiettivo sarebbe quella di «abolire» le pensioni di anzianità, salvaguardando soltanto l´uscita di chi ha 40 anni di contributi. Oggi le norme prevedono che si possa andare in anzianità a quota 96 (max 61 anni) nel 2012 e a quota 97 (max 62 anni) dal 2013: la riforma sarebbe impostata in modo di arrivare a «quota 100» nel 2015 (65 anni più 35 di contributi) attraverso un aumento della quota di un punto l´ anno (97 nel 2012, 98 nel 2013 e 99 nel 2014). Risparmi garantiti a regime: 3,5 miliardi. Ma sull´ultima spiaggia delle finanze pubbliche, sotto il fuoco dei mercati e della speculazione, ci sarebbero altri bunker nei quali l´Italia potrebbe trovare rifugio. Il più importante resta quello della patrimoniale: la Lega, con la fumosa proposta Calderoli, che mescolava lotta all´evasione e tassa sui ricchi, non è affatto ostile. Per cercare ipotesi di lavoro, prese seriamente in considerazione in agosto dal governo, bisogna cercare tra le proposte della Cgil (che prevede una imposta straordinaria dell´1 per cento sui grandi patrimoni immobiliari sopra gli 800 mila euro) oppure in uno degli emendamenti della controproposta del Pd che indicava una imposta sotto l´1 per cento sui valori di mercato degli immobili. Idee condivise anche da grandi banchieri e dal mondo della finanza, da Montezemolo a Marchionne. Mentre anche dal ministero del Tesoro giungono segnali: un seminario, nei prossimi giorni, esaminerà la questione della cessione del patrimonio pubblico e delle società locali di servizi pubblici. Impronunciabile la parola «condono»: ma una strada resta aperta per il recupero dell´Iva condonata nel 2002. La Corte di giustizia europea nel 2008 disse che quel condono era nullo: ma i termini di prescrizione erano scaduti e il fisco non poteva più bussare alla porta dei condonati. Ora i termini, dopo una pronuncia della Corte costituzionale, sono stati riaperti per l´intero 2012 anche se non c´è l´obbligo di fare accertamenti a tappeto. Un emendamento del Pd alla manovra prevedeva l´obbligatorietà dell´azione di recupero: il gettito, anche considerando solo il 50 per cento di quanto condonato in un solo anno potrebbe essere di 5,7 miliardi all´anno.