ALBERTO MATTIOLI, La Stampa 29/7/2011, 29 luglio 2011
L’Airbus di Sarkozy Di seconda mano e pagato come nuovo - Oggi la parola d’ordine di Nicolas Sarkozy è sobrietà
L’Airbus di Sarkozy Di seconda mano e pagato come nuovo - Oggi la parola d’ordine di Nicolas Sarkozy è sobrietà. Ma talvolta ricicciano le polemiche sull’aspetto «bling bling» della sua presidenza, per Sarkò il vero passato che non passa. Ultimo oggetto di gossip è il nuovo aereo presidenziale fortemente voluto dall’Eliseo, che ha debuttato nel novembre scorso in occasione del G20 a Seul ed è stato subito ribattezzato «Air Sarkò One». Si tratta di un Airbus A 330-200 da 60 posti, una sala riunione con dodici poltrone (ma solo quella del Capo dello Stato ha i braccioli), un letto presidenziale di due metri per uno e 60, un seggiolino pieghevole per la truccatrice personale di Sarkò e la parrucchiera di Carlà, sofisticati apparecchi di comunicazione e di sicurezza e una macchina per il caffè all’italiana di cui il Président è ghiotto. Costo tutto compreso, circa 176 milioni di euro, spesi in gran parte per i sistemi elettronici. L’«Air Sarkò One» è tuttavia molto discusso. Su Internet si è talmente ripetuta l’inverosimile panzana che fosse provvisto di un forno a legna per la pizza che l’Eliseo ha dovuto smentirla. Più plausibili i rilievi della Corte dei Conti. Per cominciare, l’aereo, acquistato di seconda mano con 50 mila ore di volo dalla Sabena, è costato 50 milioni di euro, mentre per la stessa somma si sarebbe potuto comprare da Air France un altro Airbus, più recente e con solo 15 mila ore di volo. Comunque un affare, replicano da Palazzo, perché contemporaneamente sono stati rivenduti i due aerei presidenziali precedenti per 62 milioni. Ma il problema è che, una volta comprato un aereo vecchio, ci si è accorti che i motori andavano revisionati. Conto per il contribuente francese: altri 23 milioni e rotti di euro. La Corte, che proprio Sarkozy ha invitato a spulciare i suoi conti, ha poi notato che sono stati spesi 75.234 euro per due forni per riscaldare e grigliare gli alimenti, 310.245 euro per un sistema che permette di schermare gli oblò e un milione, 161 mila e 500 euro per installare un sistema di isolamento fonico e termico. Sono molti soldi, ma i magistrati sono molto prudenti: «La particolarità di questi equipaggiamenti che non hanno equivalenti non permette alla Corte di contestarne il costo». Però le polemiche sull’«Air Sarkò One» rischiano di far passare in secondo piano le economie elisee: abolite le cacce presidenziali e il garden party del 14 luglio, ridotti gli accompagnatori nei viaggi. Per esempio, nel 2009 andarono con Sarkozy a New York per l’Onu 132 persone, l’anno seguente «solo» 76. Ma, rileva occhiuta la Corte, per la tradizionale cerimonia dell’albero di Natale sono stati spesi 335 mila euro. Fanno 350 euro per ognuno dei 920 bambini che hanno ricevuto il regalino dalle fatate mani di Carlà.