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 2011  luglio 28 Giovedì calendario

Facebook, la vetrina è virtuale - È la versione tecnologica del vecchio mercato, una grande vetrina virtuale dove accanto alle pubblicità dei prodotti delle griffe si trovano le offerte locali del commercio di vicinato

Facebook, la vetrina è virtuale - È la versione tecnologica del vecchio mercato, una grande vetrina virtuale dove accanto alle pubblicità dei prodotti delle griffe si trovano le offerte locali del commercio di vicinato. Un mix che darà una forte spinta all’e-commerce nazionale rivoluzionando il modo di fare acquisti online. Facebook, il secondo sito più visitato dagli utenti italiani del web dopo Google, ma primo per permanenza e attività media, diventa sempre più uno strumento di business per chi vuol fare conoscere i propri marchi. «Il mercato italiano è molto interessante», afferma Luca Colombo, country manager di Facebook in Italia, dove ha aperto i battenti solo due anni fa. «Le nostre imprese, soprattutto le più grandi, si stanno rendendo conto della potenza dello strumento, ma vogliono sapere bene come funziona e come possono usarlo per sostenere e difendere i loro brand». In questo momento i 9 dipendenti della società sono impegnati ventre a terra in un’opera capillare di formazione e alfabetizzazione rivolta alle figure marketing e media delle aziende per raccontare loro cosa offre lo strumento e come possono sfruttarne al meglio le potenzialità. Da un lato ci sono i 20 milioni di italiani iscritti al social network, ma soprattutto i 12 milioni al giorno che si collegano alla loro pagina e indicano il livello di impiego di Facebook che copre il 25% (6 ore al mese) di tutto il tempo dedicato alla rete dagli utenti del web. «Alle aziende spieghiamo questo e illustriamo degli esempi vincenti di utilizzo», dice Colombo. «La nostra è la piattaforma tecnologica che realizza concretamente il sogno proibito degli uomini di marketing: il passaparola, che connette gli interessi singoli di milioni di consumatori ai loro marchi preferiti». Oltre alle grandi aziende internazionali, titolari dei brand globali quali Coca Cola, Nescafé, Sony, General Motors, Blockbuster, Danone, Ferrari, ci sono le italiane che cominciano a muoversi. «Stanno investendo sulla nostra piattaforma nomi del calibro di Telecom Italia, Ferrero, Fendi, Armani e altri famosi marchi del fashion che hanno usato molto Facebook durante la settimana della moda. Oltre a questi si stanno facendo largo i brand del largo consumo e del food». Molte campagne, quelle che vanno in home page, sono gestite in collaborazione con Facebook, mentre le altre che utilizzano i profili possono venire pianificate direttamente utilizzando il marketplace del sito dalle agenzie pubblicitarie, dalle aziende e dai singoli utenti. Ci sono infatti aziende che affittano una pagina per convogliare clienti verso i temporary store dei loro clienti o altri eventi di marketing, ma anche piccoli commercianti che riescono in questo modo ad attirare l’attenzione verso il proprio negozio. Il costo per click è basato sul meccanismo dell’asta e sulla scelta del target e del profilo degli utenti che si vogliono raggiungere. Ed è questa grande facilità di uso e controllo sul ritorno di investimenti anche piccoli e gestibili in autonomia che fa crescere il numero degli utenti per i quali Facebook è sempre più uno strumento di business. Di conseguenza aumenta anche il costo di un “ad” (inserzione) sul social network. Le grandi marche cominciano a trasferire qui i loro investimenti pubblicitari dalla tv e dalla carta stampata. Il Financial Times, che cita un rapporto di Tbg Digital (società specializzata in social media), ha scritto che la spesa per piazzare la pubblicità, conteggiata per migliaia di click o visualizzazioni visti, sia cresciuta del 45% in Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania. «Stiamo lavorando per mettere a punto e proporre ai clienti nuovi oggetti per comunicare il loro business», dice Colombo. «Ad esempio le sponsored story, che abbiamo lanciato sei mesi fa, stanno dando risultati superiori a quelli dei format tradizionali. Si tratta di un nuovo tipo di annunci che trasformano le azioni degli “amici” su Facebook, quali gli aggiornamenti della pagina, i check-in dei luoghi, i “mi piace”, in attività promozionali che consentono agli inserzionisti di aumentare il ronzio virale dando maggiore diffusione e visibilità ai post legati ai loro brand».