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 2011  luglio 28 Giovedì calendario

ALFANO LASCIA, PALMA GUARDIASIGILLI. BERLUSCONI: «CAMBIO NOME AL PDL» - ROMA

Oggi giurano Francesco Nitto Palma alla Giustizia e Anna Maria Bernini alle Politiche comunitarie. Contestualmente l´ex Guardasigilli Alfano si è dimesso per dedicarsi alla guida del Pdl. A cui però Berlusconi vorrebbe cambiare nome perché Pdl non gli piace più e secondo gli esperti di marketing non "cattura" gli elettori. Con i nomi dell´ex sostituto procuratore e della parlamentare bolognese e volto tv emergente del Pdl si completa la squadra di governo che era rimasta sguarnita quando Andrea Ronchi aveva lasciato il governo per seguire Fini. Anche una volta rientrato nel Pdl Ronchi aveva rifiutato di tornare al governo. «Adesso avanti fino al 2013», ha commentato il premier totalmente incurante non solo della richiesta di «discontinuità» che gli arriva da tutte le parti sociali unite in una dichiarazione comune, ma anche delle inchieste giudiziarie che stanno facendo franare la compattezza della maggioranza e della fragile tregua con la Lega. Berlusconi prova a minimizzare: «Con Umberto tutto tranquillo, chi ci ammazza a noi...».
Il capo della Lega, però, ammette Berlusconi «ha qualche problema. Ma sono convinto che risolverà tutto. La Lega è lui e lui è la Lega». Alle diciassette Berlusconi è arrivato al Quirinale. Nel colloquio di mezz´ora con il capo dello Stato, formale al limite della freddezza, solo un accenno alla lettera che Napolitano ha inviato a Berlusconi per esprimere i rilievi e le preoccupazioni per il decentramento di alcuni ministeri a Monza. E´ probabile che Berlusconi ne parli oggi in consiglio dei ministri. Ma è durante l´incontro a pranzo con i Governatori del Pdl che il Cavaliere si è lasciato andare a un nuovo sfogo contro la sentenza sul lodo Mondadori. Tra processi, parcelle e risarcimento, si è lamentato Berlusconi, «mi vogliono togliere i guadagni di una vita». E il presidente del consiglio è convinto che lo aspettano altre azioni giudiziarie nei suoi confronti.
Il primo problema che si trova di fronte il nuovo Guardasigilli è la battaglia che si sta combattendo in Senato dove il Pd sta tentando di stoppare il «processo lungo», cioè quel provvedimento che vorrebbe consentire alla difesa nei processi di presentare un numero infinito di testi: in pratica un modo per salvare Berlusconi dai processi che lo riguardano. Il Pd, che ieri si è visto respingere undici pregiudiziali di incostituzionalità, ha chiesto che il nuovo responsabile della Giustizia «sia presente in aula per partecipare alla discussione e conoscere la sua opinione sul provvedimento». E i radicali chiedono al ministro una apertura di dialogo partecipando al convegno che organizzano al Senato.
Il vicepresidente del Csm Vietti, spesso coinvolto da Berlusconi nei suoi attacchi alla magistratura, ha mandato a Nitto Palma i rallegramenti e gli auguri di buon lavoro «ispirato al principio di leale collaborazione tra le istituzioni, affinchè politica e magistratura, ciascuna entro gli ambiti delineati dalla Costituzione, possano collaborare nell´interesse dei cittadini». Molto critico l´Idv di Di Pietro. Per il capogruppo alla Camera Donadi «il centrodestra continua a percorre la solita strada. Con lui o con Alfano non cambia nulla a via Arenula».