UNA GALANI, la Stampa 27/7/2011, 27 luglio 2011
Gli scandali sulla corruzione in Russia sono un macigno su tutta la finanza mondiale - Uno degli scandali che fanno parlare di più in Russia, la morte in prigione dell’avvocato di un hedge fund, Sergei Magnitsky, sta assumendo dimensioni internazionale
Gli scandali sulla corruzione in Russia sono un macigno su tutta la finanza mondiale - Uno degli scandali che fanno parlare di più in Russia, la morte in prigione dell’avvocato di un hedge fund, Sergei Magnitsky, sta assumendo dimensioni internazionale. Gli Stati Uniti sono stati il primo Paese a imporre un divieto di visto per i funzionari russi accusati di complicità nello scandalo che minaccia di rovinare le relazioni tra Usa e Russia. Ma l’incapacità della Russia di indagare su questo importante caso è segno che l’Occidente fa bene ad agire. Niente spiega meglio la natura pervasiva della corruzione russa - e la deplorevole incapacità del Cremlino di affrontarla. Magnitsky, un avvocato di Hermitage Capital con sede a Londra gestito dal noto investitore William Browder, era stato arrestato dopo aver accusato funzionari russi di coinvolgimento in una frode fiscale di 230 milioni di dollari. La sua successiva morte in prigione ha causato un pandemonio globale insieme al successivo insabbiamento. L’incapacità della Russia di perseguire i veri colpevoli sembra indicare che tutto il suo sistema di mantenimento dell’ordine pubblico è completamente marcio. Questo è un enorme problema per il Paese ma è anche una preoccupazione internazionale. E non solo perché Magnitsky lavorava per uno studio legale Usa, mentre il suo cliente Hermitage una volta era il più grande investitore di portafogli esteri in Russia. Quando la prova scoperta da Hermitage venne rivelata, il denaro della frode fiscale fu subito riciclato all’estero. I governi occidentali hanno il diritto di aspettarsi che la Russia agisca contro la corruzione esportata che minaccia i loro sistemi finanziari. L’azione del Dipartimento di Stato statunitense è una risposta alle pressioni del Congresso, che sta dibattendo una legge che vieterebbe a 60 funzionari russi di entrare negli Usa. Il governo americano ha dubbi sulla legge, poiché teme che complicherà la cooperazione su questioni come Corea del Nord e Iran. Ma almeno sta cominciando a prendere misure da solo. Quali altre misure prenderanno gli Usa e gli altri Paesi, dipenderà dalle azioni della Russia che sembra ancora poco disposta a portare in tribunale i responsabili.