Luca Davi, Il Sole 24 Ore 27/7/2011, 27 luglio 2011
RISULTATI RECORD PER DE BEERS
La voglia di sicurezza non si sta riversando solo sull’oro, le cui valutazioni sono ai massimi storici. Anche i diamanti stanno registrando un boom della domanda. E a beneficiarne è De Beers, il più importante produttore di gemme al mondo. Il colosso minerario ha registrato un incremento a livelli record delle vendite sostenuto anche da un forte aumento dei prezzi. «Le vendite sono state guidate da una eccezionale crescita dei listini, spinti da un forte aumento della domanda registrato negli Usa, in Cina e India», ha fatto sapere la società in una nota. I ricavi della divisione dei diamanti grezzi è infatti salita del 33%, a 3,49 miliardi di dollari mentre gli utili sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente, a 666 milioni di dollari.
I guadagni, che dovrebbero continuare anche nel secondo semestre, fanno però i conti con un aumento dei costi di estrazione legata a una crescente scarsità delle gemme. Per il chief financial officer del gruppo, Stuart Brown, De Beers, che è controllata per il 45% da Anglo American, ha ridotto nel 2011 le stime sull’output a 35 milioni di carati dai 38 milioni inizialmente previsti, dopo una produzione di 15,5 milioni del primo semestre, meno di quanto previsto. Dietro la frenata dell’estrazione ci sono anche problemi logistici come un eccesso di precipitazioni in Sudafrica e di difficoltà di reperimento delle risorse umane nelle miniere di Botswana, Namibia e Canada.
La crescita dei ricavi dovrebbe dare una spinta anche ai profitti di Anglo American, che saranno annunciati il 29 luglio, e sottolineare anche il recupero del mercato della gioielleria avviato a partire dal 2008, quando invece le commodity e le gemme registrarono una forte flessione. Solo nel primo semestre dell’anno invece, i prezzi dei diamanti sono saliti del 49%, aggiungendosi ai due guadagni consecutivi annuali, pari al 30%, circa messi a segno nello scorso biennio, secondo i calcoli di International Diamond Consultants.
«Non solo abbiamo visto un aumento molto significativo del prezzo dei diamanti grezzi ma abbiamo anche registrato, negli ultimi sei mesi, la più forte crescita nei prezzi dei diamanti tagliati degli ultimi 30 anni», ha spiegato il Chief Commercial Officer Bruce Cleaver. Anche le vendite natalizie negli Stati Uniti, del Diwali in India (una delle più importanti feste induiste) e delle festa del nuovo anno cinese dovrebbero essere «forti», ha detto il manager.
Proprio la domanda negli Stati Uniti, il più grande mercato retail per diamanti, potrebbe crescere secondo le stime tra il 6 e l’8 per cento entro l’anno. Mentre i consumi complessivi di Cina, India e Medio Oriente dovrebbe costituire circa il 40% della domanda complessiva entro il 2015. Motivo per cui la compagnia basata a Johannesburg sta pianificando di espandere la propria rete di outlet in Cina e di aprire un secondo store ad Hong Kong.
A costituire un elemento di preoccupazione, per De Beers, è invece la crescita delle spese. «La nostra struttura dei costi sta crescendo rapidamente in Sudafrica, e tutta l’Africa meridionale», ha detto Brown. «Il tasso di inflazione sempre più sostenuto, e più alto dell’indice dei prezzi al consumo, è una minaccia alla sostenibilità di lungo termine alle nostre operazioni in Sudafrica», ha detto il manager.