Daniela Roveda, Il Sole 24 Ore 27/7/2011, 27 luglio 2011
SOROS CHIUDE IL SUO FONDO AGLI ESTERNI
George Soros dice addio alla carriera di speculatore "per conto terzi". Ieri il miliardario messianico di origine ungherese che mise in ginocchio la Banca d’Italia e la Bank of England e contribuì a portare la democrazia nell’Europa dell’Est, ha annunciato la fine della sua fantastica carriera di hedge fund manager e la restituzione ai clienti dei soldi a lui affidati in gestione, circa un miliardo di dollari.
L’annuncio è esploso come una bomba nel mondo della finanza internazionale dove Soros, 81 anni, è una figura mitica: pioniere di speculazioni capaci di mettere in crisi intere nazioni, Soros è riuscito col potere del suo denaro a influenzare anche trend sociali, politici ed economici sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. Dopo aver devoluto almeno otto miliardi di dollari alle cause che gli stanno a cuore, Soros resta uno degli uomini più ricchi del mondo, 14° nella classifica americana e 35° al mondo, con 14,2 miliardi di dollari secondo Forbes.
La ragione ufficiale del ritiro dalla gestione di fondi altrui è l’insieme di regolamenti sulla gestione di hedge fund contenuto nella nuova legge finanziaria Frank-Dodd approvata in reazione alla disastrosa crisi finanziaria del 2007. A partire dal marzo del prossimo anno i fondi con più di 150 milioni di dollari in gestione saranno infatti obbligati a comunicare alla Securities and exchange commission informazioni sui propri investimenti, dipendenti e clienti, e saranno soggetti a ispezioni occasionali. Il suo fondo Quantum Fund continuerà a gestire autonomamente i soldi di famiglia (un gruzzolo di circa 24 miliardi) senza doversi sottoporre allo scrutinio della Sec, e l’attuale chief investment officer Keith Anderson, in carica dal 2008, darà le dimissioni.
C’è forse una ragione aggiuntiva al ritiro di Soros dalla finanza "per conto terzi", e cioè i deludenti risultati del fondo Quantum negli ultimi due anni, dopo il ritorno del finanziere alla guida delle decisioni strategiche di investimento in seguito allo scoppio della crisi finanziaria, una crisi che lui stesso aveva pronosticato. Nei primi sei mesi dell’anno il fondo ha perso il 6% e l’anno scorso ha generato un ritorno di solo il 2,5% contro una media del 5,6% per tutti gli altri fondi macro. Benché nei suoi 40 anni di vita il Quantum abbia prodotto ritorni medi del 20% all’anno, le forti perdite subite dopo lo scoppio della bolla hi-tech del 2000 avevano convinto Soros a distribuire la gestione degli investimenti a manager esterni e a ridurre il numero di clienti e di soldi in gestione.
La fine dell’attività per altri investitori consentirà così a Soros di accentuare la transizione da speculatore ad attivista filantropo. Soros non è infatti solo un filantropo, come lo furono Nelson Rockefeller o Cornelius Vanderbilt e come è oggi Bill Gates, ma un attivista dedicato a promuovere la democrazia, a combattere la povertà, a elevare il grado di istruzione degli strati meno privilegiati della popolazione mondiale e a influenzare il corso della politica mondiale.