Gino Castaldo, la Repubblica 10/7/2011, 10 luglio 2011
Il brutto periodo di Zucchero, proprio quando il suo disco Blue’s, nel 1987, arrivò in cima alle classifiche: «La causa fu innanzitutto la separazione dalla mia prima moglie
Il brutto periodo di Zucchero, proprio quando il suo disco Blue’s, nel 1987, arrivò in cima alle classifiche: «La causa fu innanzitutto la separazione dalla mia prima moglie. È una ragazza che ho amato tantissimo, ma molto provinciale, è di Forte dei Marmi e non era mai uscita da lì. Eravamo ragazzi, ci siamo sposati che io avevo ventitré anni e lei ventuno, siamo stati insieme sedici anni, ma lei non ha mai fatto pace col mio lavoro, sotto sotto sperava inconsciamente che io non avessi successo. Quando scrivevo una canzone gliela portavo e lei diceva: è una cagata, io soffrivo come una bestia, ma ero innamorato. Mi sono indebitato per lei per 450 milioni di allora. L’ho lasciata nella villa per cui mi ero indebitato e me ne sono andato. È stato il momento più brutto della mia vita, sono stato sei mesi in una specie di baracca senza cucina e cesso, per i bisogni andavo alla pensione di fronte, e il paradosso è che ero primo in classifica. Il sabato prendevo le bimbe ma non sapevo dove portarle perché la gente mi fermava per strada, loro erano gelose, mi tiravano via, ero il fenomeno dell’anno. Era un disastro, non prendevo una baby-sitter perché a quei tempi era inconcepibile, almeno nella mentalità dei Fornaciari. Provai anche a tornare dai miei, a Reggio Emilia, ma mio padre non aveva capito che facevo un’altra vita, alle sette cominciava urlare “sa fè at let?” cosa fai a letto? Voleva che lo andassi a aiutare nei campi».