Valerio Palmieri, Chi, n. 31, 28/07/2011, pp. 92-98, 28 luglio 2011
A meno di un mese dalle nozze, a Montalcino, Leonardo Bonucci, senza dire niente a sua moglie Martina, ha trasformato il viaggio di nozze in Polinesia in una nuova promessa di matrimonio
A meno di un mese dalle nozze, a Montalcino, Leonardo Bonucci, senza dire niente a sua moglie Martina, ha trasformato il viaggio di nozze in Polinesia in una nuova promessa di matrimonio. «Eravamo a Bora Bora, in Polinesia, […] la scusa è stata quella di andare a fare una gita su un’isola deserta, dove era già tutto pronto per […] un matrimonio in piena regola». Martina Bonucci: «Prima ancora che la barca approdasse sull’isola sono arrivate le damigelle a portarci le vesti da indossare durante la cerimonia. Poi, prima di scendere a terra, Leo mi ha preso in braccio e mi ha portata a riva, perché la sposa non deve toccare il mare prima del rito. Siamo giunti davanti al sacerdote, che ha iniziato a ripetere alcune formule per sancire il nostro legame davanti al mare e alla montagna di Bora Bora. Poi ha preso la foglia di una pianta, l’ha divisa in due e ce l’ha legata ai polsi come un bracciale. Quindi con una conchiglia ci ha versato l’acqua di mare per propiziare unione e fedeltà. Il sacerdote polinesiano ci ha detto di sciogliere i bracciali sono quando saremmo entrati in camera per “la prima notte di nozze”. In seguito, io e Leo ci siamo scambiati una corona e una collana di fiori, ci siamo stretti le mani e abbiamo ripetuto la promessa di matrimonio. Quindi il sacerdote ci ha avvolti in una veste e ci ha benedetto, affinchè fossimo “una cosa sola”. Per ultimo, le damigelle hanno danzato intorno a noi e ci hanno invitato a ripetere con loro il balletto propiziatorio. A qual punto siamo tornati in barca […]».