Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 26/7/2011, 26 luglio 2011
IL FATTO DI IERI - 26 LUGLIO 1912
Un lungo viaggio attraverso i mari del Sud, per allontanarsi dal demone dell’alcol. Comincia nel marzo 1912 l’ultima grande traversata di Jack London da Baltimora a Seattle. Avventura estrema, tra mari gelidi e spietati, a bordo del mitico “Dirigo”, un quattro alberi di 95 metri, finita drammaticamente il 26 luglio 1912, tra le ostilità di una natura selvaggia e la morte straziante del capitano Chapman, attorno a Cape Horn, il leggendario passaggio evocato ne “L’ammutinamento dell’Elsinore”, storia di una rivolta di una miserabile ciurma contro i “signori” del vascello. Uno delle tante appassionate storie di mare di questo scrittore vagabondo, cresciuto tra le bettole di San Francisco, pirata di ostriche tra i contrabbandieri del molo di Oakland, ma anche spalatore di carbone, operaio in una lavanderia, cacciatore d’oro e più avanti strano reporter nella guerra anglo-boera e nella rivoluzione messicana. Narratore di razza, gran divoratore di vita e di sogni, socialista per ribellione e, in ultimo, opportunista incallito, pronto a macinar romanzi per fama e denaro. Capace, nei suoi 40 anni di vita, di far scempio di sé, in un turbine di depressione, alcol e droghe. Morto col mare nel pennino e nel cuore.