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 2011  luglio 26 Martedì calendario

Per la prima volta il gatto supera il cane È lui l’amico dell’uomo - Piano piano, zitto zitto, con il suo passo felpato, ha camminato senza fretta, costeggiando il tor­rente del tempo, in attesa di vede­re passare l’anima del suo atavico nemico: il cane

Per la prima volta il gatto supera il cane È lui l’amico dell’uomo - Piano piano, zitto zitto, con il suo passo felpato, ha camminato senza fretta, costeggiando il tor­rente del tempo, in attesa di vede­re passare l’anima del suo atavico nemico: il cane. Ora che l’ha visto, si dirige felice verso la casa, ac­chiappa quel topo che la terroriz­zava da giorni, fa due capriole con il gomitolo in bocca e il bimbo che piangeva nella culla si cheta e sorri­de. Si è guadagnato la simpatia eterna della padrona e il diritto al focolare, alla sedia e financo al let­to. Niente da fare, era una partita se­gnata, truccata,persa fin dall’anti­chità. Bastava attendere. Ma chi, come lui, è capace di disfare gli an­ni e i tempi e forse moltiplicarli al­l’infinito ( M. Lasa), ha già la parti­ta in tasca. E così, oggi nelle case de­gli italiani, sono gli amati felini a farla da padrone. Ce lo assicura un’indagine effettuata tramite il programma Love Pets che ha inter­pellato un campione di oltre mille famiglie tra Bari, Roma e Milano e ha sottoposto ad analisi le scelte sugli animali di casa. Apprendia­mo così che, se il totale degli ani­mali domestici nel nostro Paese, si aggira sui 44 milioni di unità, i gatti si attestano numericamente vici­no ai 7 milioni e mezzo di esempla­ri, contro «appena» i 7 milioni (scarsi) dei cani. Nella scala dei beniamini con co­da, ali o pinne, troviamo gli uccelli situati molto vicino a gatti e cani, poi, diversi gradini sotto, lagomor­fi (conigli nani) e roditori, per pas­sare ai pesci e agli animali cosid­detti «esotici». Il sondaggio non si è limitato al­la conoscenza numerica degli ani­mali, ospiti delle case italiane, ma è sceso nell’analisi del perché la tal specie abbia maggiore succes­so rispetto all’altra. Per quanto ri­guarda il gatto, ci sono ovvi vantag­gi pratici, rispetto al cane che ri­chiede normalmente un impegno superiore, sia in termini di tempo che di spazio. I mini e i monolocali in cui sempre più spesso uomini, donne e anziani (magari soli) so­no costretti a vivere, i tempi com­pressi dovuti al lavoro, alla fami­glia e alla casa, mal si adattano alle esigenze del cane che ha bisogno di essere portato fuori diverse vol­te al giorno, spesso soffre quando rimane solo, necessita di frequen­ti bagni e può­diventare un proble­ma serio se si va via per lavoro o fe­rie. Il gatto, al contrario, se ne può stare nella «sua» casa per tutto il giorno, sonnecchiando e sfogan­do le sue energie sulla malcapitata mosca di turno, ma soprattutto espletando i suoi bisogni in una co­moda cassettina con due dita di sabbia.Ma sarebbe troppo limita­tivo ridurre l’a­ppannaggio del gat­to a un problema di mera comodi­tà. Soprattutto per i giovani vengo­n­o scomodate addirittura motiva­zioni mistiche o pseudo religiose. D’altronde, non è una novità che, a seconda dei periodi storici e del­le varie etnie, il gatto discenda dal paradiso o dagli inferi. Che il gatto abbia qualcosa di«sacro»,di magi­co non è un’originale invenzione dei nostri tempi. Nell’antico Egit­to si raffigurava il dio del sole Ra, con una statua a forma di gatto, le pupille modellate in modo da dila­­tarsi o restringersi a seconda della luce del sole e così di determinava l’ora del giorno. Il lato economico poi non è trascurabile. In tempi di magra, anche il risparmio sulle spese d’alimentazione e su quelle sanitarie incide nella scelta. Altro dato importante è l’eventuale liti­giosità con il vicinato dovuta al­l’abbaiare del cane. Sono infine certo che, essendo il numero di donne nettamente su­periore a quello di uomini, anche questo incide: la maggiore affinità della donna verso il gatto è un fatto certo. Entrambi infatti amano graf­fiando.