Tommy Cappellini, il Giornale 25/7/2011, 25 luglio 2011
Se lo scrittore va in colonia estiva - D’estate gli scrittori americani adorano migrare in colonie dovec’èabbondanza- gratuita-dicibo,ispirazioneemagari sesso
Se lo scrittore va in colonia estiva - D’estate gli scrittori americani adorano migrare in colonie dovec’èabbondanza- gratuita-dicibo,ispirazioneemagari sesso. Di questi buen retiro negli Stati Uniti ce ne sono un apprezzabile numero, abbiamo imparato a conoscerli dai ringraziamenti in fondo ailibri:«SialodeallaFondazioneGuggenheim per avermi permesso di trascorrere sei mesi su questo saggio», «Dio benedica il Programma Fulbright per il vitto, l’alloggio e gli spiccioli ». Il romanzo yankee contemporaneodevemolto( opoco,secondoHaroldBloom) aquesteormaileggendarie istituzioni di puro mecenatismo. InItalia,invece,questecolonieperartisti non sono ancora così diffuse. La più famosa è certo la Fondazione Santa Maddalena, voluta da Beatrice Monti della Corte in onore del suo compagno Gregor von Rezzori. Qui sono stati ospiti, tra gli altri, Zadie Smith, Michael Cunningham, Edmund White, John Banville. Ma trattasi di ospitalità (eccellente) piuttosto esterofila, nonostante la splendida location nel cuore della Toscana. Gli scrittori italiani «bisognosi» di tempo e tranquillità possono riporre maggiorisperanzenelCastelloMalaspina di Fosdinovo, in provincia di Massa e Carrara, ideato e gestito da Maddalena Fossombroni e Pietro Torrigiani Malaspina. Attualmente vi risiede (fino al 20 agosto) Victor Lodato, autore Bompiani, che ha dato il cambio all’artista Anna Franceschini. La permanenza è in genere di un paio di mesi. «Ci siamo specializzatici spiega Pietro Torrigiani Malaspina - in arte visiva e scrittura. Gli scrittori in residenza ricevono vitto e alloggio completi, colazione pranzo e cena, e l’atmosfera giusta per concentrarsi. Agli artisti, invece, diamo un budget in denaro: con esso dovranno pagarsi viaggio, vitto e spese di produzione di un’opera d’arte che rimarrà al castello, cosìdafarlodiventare,neglianni, una collezione di arte contemporanea ». Al Castello Malaspina (che è anche un bed & breakfast aperto a tutti e un centro didattico) i padroni di casa organizzano ogni anno anche un «gioco letterario» che consiste nell’ospitareunamanciatadiscrittoriitaliani «under 40» per fargli scrivere un racconto su un tema che viene rivelato solo in loco e poco prima. «Durante l’ultima edizione del “ Racconto in 24ore”hoscritto Animali che respirano - ci racconta Fabio Genovesi, recenteautoredi Esche vive ( Mondadori) - Al Castello ho incontrato anche uno scrittore americano: loro sì che nonsifannoproblemiafarelevaligie, a frequentare il mondo anche attraverso queste fondazioni. I romanzieri italiani stanno troppo al buio, sono dei ruminanti da scrivania, a leggere le loro biografiemivieneladepressione. Ben vengano luoghi sinistramente meravigliosi come Malaspina». Già, ma la convivenza tra scrittori non è sovente spinosa, non trasformalacoloniainunbagno penale tout court? «Io a Malaspina avevo una stanza enorme e isolata - ci racconta Giorgio Nisini, finalista allo Strega con La città di Adamo ( Fazi)- Ho vissuto in un’atmosfera monastica e conviviale al tempo stesso, coi miei colleghi non si è instaurata nessuna modalità alla Grande Fratello dove ci si occhieggiaecisicriticaallespalle. Lalettura collettiva dei propri scritti è stato un recupero dell’oralità emozionante. E sono riuscito a scrivere il racconto L’ingannodell’orizzonte , pur mancandomilepiccoleabitudinidiquando scrivo». Anche Vittorio Bongiorno, autorede IldukainSicilia ( Einaudi) si è trovato bene a Malaspina: «Pur essendo io un orso, un solitario. L’accoglienza dei padroni del castello è stata ottima, come il gin tonic offerto, nessun collega aveva lo sguardo “io ho venduto più copie di te”. Il luogo, di fatto, mi ha ispirato tantissimo ». E poi c’è Casa Cavallini-Sgarbi, a Ferrara. Qui, in un palazzo dove l’Ariosto scrisse buona parte dell’ Orlando Furioso , Elisabetta e Vittorio Sgarbi hanno istituito un luogo di ospitalità per intelligenze italiane e straniere: lo chic e lo charme sono assicurati, cosìcomelapresenzadiopere d’arte contemporanee e di mobili di antiquariato. Fuori, per le strade, gli «artisti in residenza» - per adesso seneprevedonoinarrivodallascuderia Bompiani - potranno incocciare, se sono fortunati, persino nel dolce fantasma ispiratore di Giorgio Bassani.