Marika Gervasio, Il Sole 24 Ore 25/7/2011, 25 luglio 2011
TANTI AUGURI BIC LA PENNA DEMOCRATICA COMPIE 60 ANNI
La Bic Cristal - più nota come "Bic" - compie sessant’anni e per festeggiare si veste di oro e argento (finti, per rispettare la sua filosofia di "democratizzazione" e di accessibilità da parte di tutti) in una speciale edizione limitata che celebra la penna a sfera più usata nel mondo nata dall’intuizione del barone italiano Bich. Entrata nell’immaginario collettivo nell’immediato dopoguerra, la Bic è stata protagonista di una rivoluzione nel modo tradizionale di concepire la scrittura: dal calamaio a una sfera con un tubo di plastica e inchiostro. Il barone torinese Marcel Bich comprende immediatamente le potenzialità incredibili che avrebbe avuto uno strumento di scrittura più veloce rispetto a quelli allora in commercio. Così a 30 anni, nel 1945, unisce le sue forze a quelle di Edouard Buffard per creare una società che produce componenti per strumenti di scrittura a Clichy, Francia, e per migliorare le performance dei suoi prodotti compra il brevetto per la penna a sfera sviluppato dall’ungherese Laslzo Biro. Poi inventa la formula ideale di inchiostro da inserire in un apposito tubicino e crea il collegamento perfetto tra la sfera e il tubo, utilizzando l’esperienza degli orologieri svizzeri, dando vita a quella che all’epoca viene definita «la penna a sfera del futuro» e che viene commercializzata a partire dal 1951 diffondendosi rapidamente in tutta Europa. È un successo fin dall’inizio: 10mila Bic sono state vendute ogni giorno durante il primo anno, mentre oggi sono parecchi milioni. La penna diventa subito un importante prodotto da esportazione. Nel 1951 arriva in Belgio, nel 1954 in Italia, nel 1956 in Brasile e nel 1957 in Regno Unito, Sudafrica e Oceania. Nel 1958 è pronta per conquistare il mercato Nordamericano. Il tutto grazie anche alla lungimiranza e alla modernità del Barone Bich che, oltre a dare alla nuova penna il suo nome eliminando l’"h" finale, da subito si concentra sulla pubblicità circondandosi di rinomati designer e artisti come Raymond Savignac, che crea la popolare campagna «La punta Bic gira e rigira» ("Elle court elle court la pointe Bic") nel 1952 e il personaggio dello scolaretto nel 1960. L’omino con la testa a forma di sfera diventa l’emblema del marchio per tutti i suoi prodotti. Da allora la Bic Cristal è diventata semplicemente patrimonio di tutti, oggetto universale e indispensabile, spesso involontariamente scambiato. Il sociologo Umberto Eco l’ha definita «il solo esempio di socialismo realizzato. Ha annullato ogni diritto di proprietà e ogni distinzione di stato». La Bic si è ricavata spazi prestigiosi nelle collezioni permanenti dei principali musei del mondo, come il Museo delle Arti Moderne a New York (MoMA) e il centro George Pompidou a Parigi, ispirando continuamente designer internazionali a riutilizzarla per creazioni originali nel campo dell’arredamento, dell’oggettistica e dell’illuminazione. Oggi la Bic Cristal ? che pesa 5,8 grammi, può scrivere fino a due chilometri e si trova in 160 Paesi ? viene prodotta nelle fabbriche in Francia, Brasile, Messico e Sudafrica. Pur avendo un design estremamente semplice, è un prodotto tecnicamente complesso basti pensare che la sfera in carburo di tungsteno di un millimetro di diametro è inserita nella punta con la precisione di un micron. Il fusto esagonale è pensato per non rotolare sulla scrivania e offrire una comoda grip. E il foro nel fusto serve per bilanciare la pressione dentro e fuori la penna: spinge l’inchiostro attraverso la punta e ne previene le fuoriscite.