Angelo Aquaro, la Repubblica 25/7/2011, 25 luglio 2011
«ECCO L’ORRORE DEL PATIBOLO». UN GIUDICE USA AUTORIZZA IL VIDEO DELL’ESECUZIONE
La caccia su YouTube è già cominciata: dove comparirà il video che mostra gli ultimi attimi di vita di Andrew Grant DeYoung? La morte in diretta è uno shock in ogni caso: ma pensate che orrore assistere agli ultimi minuti di un condannato a morte.
È dal 1936 che negli Usa le esecuzioni non sono più pubbliche: l´ultima fu quella di Rainey Bethea nel Kentucky. C´erano ventimila persone ad assistere alla sua impiccagione a Owensboro. Grant DeYoung è morto invece di fronte a pochissimi testimoni: in una prigione di Jackson, Georgia. Ma perché il giudice ha detto sì alle riprese finora sempre vietate? Perché ha acconsentito che una videocamera riprendesse l´iniezione letale e l´addio del condannato?
La pena di morte divide da sempre l´America. Ma negli ultimi anni molti difensori dei diritti civili hanno sottolineato anche la barbarie dell´uso di farmaci che aggiungono una «ulteriore e crudele punizione». Tra un tentativo di smentita ufficiale e l´altro si rincorrono voci di "incidenti" avvenuti nelle ultime esecuzioni. Sempre in Georgia, lo scorso giugno, Roy Blankenship «si contraeva, si lamentava e continuava a muoversi mentre il liquido gli invadeva il corpo». Sotto accusa è il micidiale cocktail di tre sostanze. Tra cui quel pentobarbital solitamente utilizzato per l´eutanasia delle bestie: mica degli uomini.
Per questo gli avvocati di DeYoung hanno chiesto che la morte del cliente fosse ripresa. Naturalmente lo Stato s´era opposto per timore di altri "incidenti". Ma il giudice ha dato il via libera. Risultato? I magistrati giurano che le immagini resteranno al tribunale. Ma Douglas Berman, esperto di diritto e web, dice al New York Times che è «folle» pensare che non saltino fuori su Internet. Il caso farà giurisprudenza. E c´è chi teme anche un altro tipo di escalation di autorizzazioni: perché non mostrare anche le crude immagini delle vittime e dei delitti più efferati?
Le esecuzioni non sono più pubbliche da quando i tumulti di folla erano diventati ingestibili. La camera gas e la sedia elettrica accelerarono il processo: l´esecuzione "scientifica" richiedeva le porte chiuse. Ma questo ha chiuso anche gli occhi di troppi sul fenomeno. Così oggi la pubblicazione delle immagini è diventata al contrario l´obiettivo di tanti oppositori della pena capitale: solo guardandolo in faccia - dicono - potremo renderci conto di che cosa significa mandare a morte un uomo. Orrore scaccia orrore?
«Mi dispiace quelli a cui ho fatto male» ha mormorato morendo De Young. E chi ha assistito all´esecuzione dice che quest´uomo che diciott´anni fa uccise i genitori e la sorella 14enne se n´è andato - ormai pentito - «con serenità buddista». L´iniezione stavolta ha funzionato. Per la legge di qua è l´unica cosa che conta.