la Repubblica 25/7/2011, 25 luglio 2011
«MI CHIAMERANNO IL MOSTRO PIU’ GRANDE»
IL MOSTRO
«Sarò etichettato come il più grande mostro nazista dalla Seconda guerra mondiale in poi. Dovrò subire un processo multiculturalista. Per me sarà un incubo».
«La cultura europea marxista/multiculturalista sarà eliminata e i musulmani del vecchio continente saranno deportati entro il 2083 (corrispondente con la fase tre della guerra civile e con la dichiarazione di indipendenza)».
I MEDIA
«Tutti i media unificati globali faranno il possibile per distorcere la verità su di me, sui Cavalieri Templari, sui nostri veri obiettivi. Mi chiameranno razzista, nazi-mostro, come fanno sempre con chi si oppone al multiculturalismo-marxismo. Rappresento il loro peggiore incubo».
L´IDEOLOGIA
«Il diavolo si chiama: marxismo culturale, multiculturalismo, globalismo, femminismo, egualitarismo. La ricetta per il disastro».
«La paura irrazionale delle dottrine nazionalistiche ci impedisce di fermare il nostro stesso suicidio nazionale/culturale, mentre la colonizzazione islamica aumenta di anno in anno. Bisogna rimuovere le dottrine politiche che si sono manifestate tramite il multiculturalismo/marxismo culturale».
«Ho avuto amici musulmani, alcuni dei quali rispetto ancora. Ciò non significa tuttavia che accetterò una presenza islamica in Europa. I musulmani che non si saranno assimilati al 100 per cento entro il 2020 saranno estradati non appena riusciremo ad assumere il potere».
«È assolutamente inaccettabile il modo col quale gli Stati Uniti e i regimi dell´Europa occidentale hanno bombardato i nostri fratelli serbi. I serbi volevano semplicemente respingere l´Islam deportando i musulmani albanesi a casa loro, in Albania. (...) Tramite Internet sono entrato in contatto con alcuni conservatori di cultura serba».
IL PROGETTO
«Ho trascorso nove anni della mia vita a lavorare a questo progetto».
«Intorno al 2000 mi sono reso conto che la battaglia democratica contro l´islamizzazione d´Europa era perduta. Quarant´anni di dialogo con i multiculturalisti/marxisti culturali si concludono con un disastro. In 50-79 anni appena noi, gli europei, diventeremo una minoranza. Non appena mi sono reso conto di ciò, ho cercato forme alternative di opposizione. Ho deciso che volevo entrare in un movimento di resistenza».
«Ci sono state alcune questioni che hanno rafforzato le mie convinzioni da allora. Tra queste, la codardia del mio governo nel gestire il problema delle vignette su Maometto e la decisione di conferire un premio Nobel per la pace a un terrorista islamico (Arafat) e a estimatori dell´Islam. Ci sono state migliaia di altre questioni simili».
LE ISTRUZIONI
«Se non volete uccidere le donne, o vi ritenete incapaci di farlo per motivi di cavalleria, dovreste stare alla larga dai movimenti di resistenza armata e creare piuttosto un altro blog di destra».
«Quando decidete di colpire, meglio ammazzarne troppi che abbastanza, altrimenti si rischia di ridurre l´impatto ideologico dell´azione. Spiegate che cosa avete fatto (con una dichiarazione rilasciata prima dell´operazione) e assicuratevi che tutti capiscano che noi, i popoli liberi d´Europa, colpiremo ancora. E ancora».
«Non chiedete perdono. Non trovate scuse. Non esprimete rimorso in quanto agite per autodifesa. Nelle nostre operazioni moriranno innocenti. Abituatevi a questa idea. Le esigenze dei molti prevalgono sempre sulle esigenze dei pochi».
«Se per qualche motivo sopravvivrete all´operazione, sarete catturati e arrestati. Questo è il momento in cui la maggior parte dei nostri eroici Cavalieri riterrà conclusa la propria missione, ma non il "Cavaliere della Giustizia". Il suo arresto, infatti, segnerà l´inizio della fase della propaganda».
LE MINACCE AL PAPA
«Papa Benedetto XVI ha abbandonato il cristianesimo e gli europei cristiani. Deve essere considerato un codardo, un incompetente, un corrotto e un papa illegittimo».
L´ITALIA
Tra gli obiettivi politici ci sono i laburisti norvegesi ma anche quattro partiti politici italiani - Pd, Pdl, Idv e Udc - che ostacolerebbero la guerra all´Islam.
In Italia ci sarebbero «60mila traditori».
Nell´elenco degli obiettivi strategici ci sono anche 16 raffinerie italiane, tra le quali Milazzo, Trecate, Cremona. Un attacco a una raffineria, secondo il documento, richiederebbe «un piano di uno-tre anni, un budget di 30-100 mila euro» e provocherebbe «danni fino a 40 miliardi di euro».
LA FAMIGLIA
«Mio padre Jens Breivik ha avuto tre figli da un precedente matrimonio. Mia madre Wenche Behring ha avuto una figlia da una precedente relazione. I miei genitori hanno divorziato quando avevo un anno. All´epoca Jens viveva a Londra perché lavorava come diplomatico per l´Ambasciata reale di Norvegia».
«Jens voleva che gli fossi affidato. Ha perso la causa per l´affidamento al tribunale di Oslo. Ho avuto buoni rapporti con lui e sua moglie fino ai miei 15 anni».
«Il mio patrigno Tore era maggiore dell´esercito norvegese. È una bestia lussuriosa molto primitiva».
«Mia madre ha contratto l´herpes genitale dal mio patrigno Tore, quando aveva 48 anni. Tore aveva avuto oltre 500 partner sessuali e mia madre lo sapeva, ma le sono venuti a mancare il buonsenso e la morale».
LA PIANIFICAZIONE DELL´ATTACCO
6 aprile «Ho preso un´automobile a noleggio. Ne ho avuto bisogno perché il giorno seguente dovevo presentarmi al proprietario di una fattoria».
7 aprile «Ho conosciuto il proprietario della fattoria, Petter, e la sua compagna Tonje. Vivevo con mia madre, per risparmiare quanti più soldi possibile».
9 aprile «Mia madre mi ha contagiato con un virus. Mi sono ammalato di qualcosa che in seguito è parsa un´infezione alla gola difficile da guarire».
25 aprile «Ho trascorso due settimane giocando a Dragon Age II e a videogiochi appena usciti. Magnifico!».
27 aprile «Ho ordinato il fertilizzante che mi sarà consegnato una settimana dopo. Prima di effettuare l´ordine ho registrato la mia azienda come azienda agricola. Questo mi ha permesso di poter effettuare ordini da un fornitore nazionale». (...) «Faccio interamente affidamento sulle mie dieci carte di credito».
2 maggio «Sono andato alla fattoria con la Fiat Doblò appena presa a noleggio, carica di tutta l´attrezzatura, le apparecchiature e i vestiti di cui ho bisogno».
11 giugno «Per la prima volta da molto tempo ho pregato. Ho spiegato a Dio che se non vuole che l´alleanza marxista-islamica e la inevitabile conquista islamica dell´Europa spazzino totalmente via la cristianità europea nei prossimi cento anni, deve far sì che i guerrieri che lottano per la protezione della cristianità europea prevalgano».
13 giugno «Ho preparato un dispositivo di collaudo e mi sono recato in macchina in un luogo molto isolato. Ho acceso il fusibile, mi sono allontanato fuori portata e ho atteso. Con ogni probabilità sono stati i dieci secondi più lunghi che io abbia mai vissuto. Poi…. BOOM! L´esplosione è stata un successo!!!».
2 luglio «Ho portato fuori a cena mia madre».
4 luglio «Ho iniziato i preparativi per recarmi a tirar fuori l´arsenale di armi che ho seppellito oltre un anno fa, nel luglio del 2010».
10 luglio «Ho preso il treno per Oslo, per ritirare l´auto che avevo prenotato. Dalla stazione alla ditta di autonoleggio ho preso un taxi. Sono tornato alla fattoria quella sera stessa, sul tardi».
18 luglio «Quella notte, scesa l´oscurità, ho caricato tutto sul furgoncino. Dovevo ancora sistemarlo adeguatamente, però. Ho controllato l´attrezzatura. Mi sono stancato moltissimo!!! Ma ho fatto un eccellente esercizio fisico. Per il massimo rendimento muscolare sto bevendo quattro frullati di proteine al giorno».
21 luglio «Ho guidato undici ore fino a Kautokeino».
22 luglio «Ho innescato le esplosioni nei luoghi predeterminati. Dispongo di abbastanza materiale per almeno 20 esplosioni. Lo scenario che creerò sarà questo: o tutto o niente… Mi vesto da agente di polizia, e mi presento con tutti i contrassegni e i distintivi. Sarà fantastico e la gente resterà a bocca aperta. Nota a margine: immagina se le forze dell´ordine nei prossimi giorni venissero a casa… probabilmente si farebbero l´idea sbagliata e penserebbero che sono un terrorista, hahahaha!».
(Traduzione di Anna Bissanti)