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 2011  luglio 01 Venerdì calendario

MISOGINIA, NOTIZIE COSTRUITE E SOPRUSI COSÌ REBEKAH CI FACEVA DARE IL PEGGIO AI LETTORI" - LONDRA

«Per fare carriera era importante avere degli obiettivi da ridicolizzare, i gay e gli stranieri andavano benissimo, ma anche sbeffeggiando in modo crudele gli altri colleghi si poteva far colpo». Michael Taggart ha preferito far carriera fuori dal Sun. Nel 2003, quando la direttrice del tabloid di Murdoch era Rebekah Brooks, Taggart ha passato sei mesi al giornale con un contratto a termine ed è poi stato assunto al Daily Mail, che ha lasciato per lavorare come addetto stampa nell´amministrazione pubblica. Ora è un dirigente in una grande azienda di strategie di comunicazione di Londra e parla del suo passato di giornalista perché, spiega «conosco bene l´ambiente ma non ne faccio più parte e ho molti elementi per valutare quanto accadeva al Sun come fuori dal comune e indecente». «Al giornale erano tutti spietati e misogini oltre misura, i redattori disposti ad esporre se stessi e soprattutto gli altri ai comportamenti più ridicoli erano quelli destinati al successo». Le storie che filtrano hanno dell´incredibile, come nel caso del giornalista costretto ad andare in giro per Londra vestito da Harry Potter per dare credito alla "potter-mania". Quando però, nei giorni successivi all´11 settembre 2001, il redattore si rifiutò di farlo perché non gli sembrava decoroso in un momento così grave, fu obbligato ad indossare i panni del maghetto anche in redazione.
«Ho assistito di persona a un episodio esemplare di come si costruivano le storie. La redazione del Sun è sul Tamigi e mentre eravamo al lavoro qualcuno ha notato una nave da guerra francese vicino alla riva. "Come possiamo ridicolizzare i francesi?" Ha detto uno dei capi. In un battibaleno due reporter e due fotografi furono spediti in un bar di Soho a reclutare alcuni giovani da portare sul molo dove era attraccata la nave. Lì gli fu detto di urlare esplicite offerte sessuali ai marinai a bordo e mentre i francesi urlavano in risposta i fotografi scattavo a più non posso. Il ritorno della squadra in redazione fu salutato da grandi complimenti e commenti del tipo "la Brooks ne sarà estasiata!"».
Tutto per compiacere la Brooks, tranne trattare le donne in modo corretto. «L´uso di termini misogini e offensivi per la dignità delle donne era fortemente incoraggiato - continua Taggart - e se non lo facevamo veniva inserito negli articoli dai capi. Le donne dovevano essere descritte come sessualmente depravate o infantili, "sgualdrina", "puttanella" erano gli appellativi più comuni e anche le colleghe erano oggetto di questo trattamento, che piacesse loro o no». Taggart nega che i metodi del Sun fossero prassi a Fleet Street, come ha cercato di sostenere la Brooks. «No, era una caratteristica del Sun - ribatte Taggart - Sono stato al Mirror e poi al Daily Mail e lì si aspettavano che le storie arrivassero dai contatti e dal lavoro, non da metodi illeciti». Al Sun l´assioma di fondo era che ai lettori andava fornito il peggio. «Al Daily Mail mi è capitato di fare interviste senza dichiarare di essere un giornalista, ma c´era sempre un motivo per farlo, di interesse pubblico. Al Sun i sotterfugi, i mezzi illeciti erano invece considerati l´unico metodo da usare, come fossero linee guida passate nella tradizione del giornale e portate all´estremo dalla Brooks, che ripeteva: "I lettori inglesi non vogliono roba intellettuale, vogliono la pornografia, la corruzione. E più ce n´è, meglio è"».