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 2011  luglio 21 Giovedì calendario

SCOPPIA IL TERREMOTO ALL’ANSA

Sono poco più di tre paginette sul totale delle 99 del decreto legge contenente «disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria». Ma per l’Anas, l’ente controllato al 100% dal Tesoro, poco meno di 6500 dipendenti, costituiscono un terremoto. Nelle pieghe della manovra da 70 miliardi approvata dai due rami del Parlamento si può scovare più di una chicca. Come l’articolo 36 sul riordino dell’Anas. L’attuale Spa, la più grande società italiana di committenza per le opere infrastrutturali, viene di fatto smembrata, scissa in due.

Da un lato l’attuale Anas «dimagrita», cui restano i compiti di costruzione, gestione e manutenzione della rete stradale (oltre 30 mila chilometri, di cui 904 di autostrada). Dall’altra la nuova Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali cui spetteranno compiti regolatori e di vigilanza sulle concessionarie autostradali e quelli di programmazione della rete stradale complessiva. In particolare l’Agenzia assorbirà le attività e i 400 dipendenti dell’Ivca, Ispettorato di vigilanza sulle concessionarie autostradali, oggi controllato dall’Anas. Inoltre, sempre l’Anas perde le partecipazioni nella «Stretto di Messina» (quella IN QUESTO del ponte, che NUMERO: però dopo la - cancellazione Nerone, dagliobiettivi europei sembra destinata

dispoticoe populista all’oblio), nelle società al 50% con le Il Regioni tiranno (andranno che direttamente difendeva al Tesoro il opopolo a sue società) - Come e le attività erano all’estero e perchè (lavori già aggiudicati o in tratta-

sonoscomparse tiva inNordafrica,Golfo Persico e Sud Le America). sette meraviglie

Certo, del mondo il provvedimento viene - Infida asanare e ingannatrice un pluriennale conflitto di interessi che vede-

oggiriabilitata va l’Anasoperareal pari delle altre Lucrezia concessionarie Borgia stradali, ma - nello L’esercito stesso tempo che dominò eserci-

tare il la ruolo Grecia di concedente-vi- per tre secoli gilante dell’intero mercato.

Gli invincibili Spartani Ma l’avvio di una sacrosanta operazione di trasparenza e chiarezza di rapporti (per altro richiestaanche dall’Unione europea) avviene quasi di soppiatto e con non poca improvvisazione.

L’incognita maggiore riguarda il vertice dell’Anas. Il decreto prevede lo scioglimento del consiglio di amministrazione e la nomina di un amministratore unico con il compito di avviare il passaggio delle attività previste all’Agenzia. La nomina, da parte del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, avrebbe dovuto avvenire entro oggi, anche se non sono esclusi rinvii. Indiscrezioni parlano di una richiesta della Lega per la poltrona di amministratore unico, da confermare poi al vertice del nuovo consiglio di amministrazione dell’Anas. Il decreto prevede che entro il primo gennaio 2012 debba essere approvato lo statuto della società e che entro i trenta giorni successivi vada convocata l’assemblea per la ricostituzione del cda. Da più parti la cosa è stata vista come un siluro al presidente e direttore generale dell’Anas Pietro Ciucci, forse l’ultimo esponente della genìa dei boiardi di Stato, avendo lui traghettato l’Iri verso lo scioglimento. Eppure non si può certo dire che la gestione Ciucci sia stata tra le peggiori dell’azienda controllata dal Tesoro. Negli ultimi tre esercizi Anas ha ottenuto risultati di bilancio positivi: 5,4 milioni di utile consolidato nel 2008, nel 2009 16,8 milioni e lo scorso anno 28,4 milioni. Nel 2010 l’utile della Spa è stato di 10,1 milioni, il che ha consentito di pagare allo Stato un dividendo di 8 milioni. Proprio per questo, altre fonti sostengono che sulla poltrona di amministratore unico possa traslocare proprio Ciucci. Ma allora non si spiegherebbe perché si sia voluto sciogliere per legge il cda creando di fatto un rallentamento, se non proprio la paralisi, delle attività (esclusa, ovviamente, la gestione ordinaria).

Lo scorso anno l’Anas ha avviato 35 cantieri per nuove costruzioni su tutto il territorio nazionale, investendo oltre 2,2 miliardi di euro. «La maggiore sfida in corso dell’Anas - ha dichiarato due settimane fa Ciucci - è la realizzazione della A3 Salerno-Reggio Calabria. E’ lunga 443 chilometri e a tutt’oggi sono stati completati 214 chilometri, dei quali 118 aperti dal 2006, e altri 30 che saranno aperti a breve. Per altri 16 chilometri sono in corso avanzato le procedure di gara per l’affidamento dei lavori, mentre i rimanenti 158 chilometri sono in fase di realizzazione o di prossimo avvio, con l’obiettivo di completarli entro il 2013».

Una tempistica che la riorganizzazione potrebbe rimettere in discussione, allungando la telenovela dell’autostrada più disgraziata d’Italia. Così come sembrano destinate ad arenarsi, in attesa di capire a chi verranno attribuite le competenze, le trattative che Anas ha aperto all’estero in nome della diversificazione. I sindacati sono preoccupati e temono «uno scadimento della qualità del servizio offerto ai cittadini».