Alessandra Nucci, ItaliaOggi 21/7/2011, 21 luglio 2011
I POVERI IN AMERICA SONO RICCHI
La maggior parte delle persone che negli Stati Uniti vengono definite povere vive in case decorose e spaziose, gode di aria condizionata, viaggia in automobile e dispone di comodità che vanno dalla lavatrice al dvd. Sono i dati principali di una ricerca statistica ripubblicata in questi giorni della Heritage Foundation, dal titolo «Cos’è oggi la povertà negli Stati Uniti?».
Ogni anno, già da decenni, i dati ufficiali emessi dall’Ufficio del censimento Usa (Census Bureau) bollano come poveri oltre 35 milioni di americani.
Presso lo stesso e altri uffici, però, si trovano dati che dipingono un quadro ben diverso da quello evocato dalla parola povertà. Ne emerge che, in media, la famiglia povera abita in una casa dotata di aria condizionata e in buone condizioni di manutenzione. Il 43% è proprietario della casa in cui vive e mediamente dispone di tre camere da letto, un bagno e mezzo, garage e veranda. I membri della famiglia si fanno da mangiare in una cucina con forno a microonde, frigo, forno e fornelli, possiedono lavatrice e asciugatrice, tv via cavo o satellitare, uno o più dvd e videoregistratori e, se ci sono bambini, una playstation o altro tipo di videogiochi. Inoltre il denaro che hanno avuto a disposizione durante l’anno ha consentito loro di avere alimentazione e cure mediche adeguate.
Comunemente inteso, negli Stati Uniti e in tutto il mondo, il concetto di povertà evoca i senzatetto, la fame e la mancanza di assistenza sanitaria. Secondo i criteri del censimento Usa, però, viene assegnato automaticamente alla categoria dei poveri chiunque non superi, in un determinato anno, una soglia di reddito in denaro, che per il 2009 era di 21.756 dollari (15.343 euro) per una famiglia di quattro persone.
Al di là di questa soglia non si tiene in considerazione alcun altro parametro: né il patrimonio posseduto né il costo della vita in una determinata zona anziché in un’altra, né le risorse economiche fornite dal tanto denigrato welfare americano. In realtà, oltre alle cure mediche statali note come Medicare (per gli over 65 di qualunque reddito) e Medicaid (per i poveri), in America ci sono oltre 70 programmi di welfare che forniscono denaro, cibo, case, cure mediche e servizi sociali alle persone a basso reddito. Nel 2008, con questi programmi, furono erogati 714 miliardi di dollari (503 mld euro): una cifra non indifferente di cui però, ai fini della soglia di povertà, l’Ufficio del censimento tenne conto solo per il 4%.
A giudicare dai numeri, espressi in termini percentuali, si potrebbe pensare inoltre che il numero dei poveri e le loro condizioni di vita non siano cambiati da oltre quattro decenni. L’osservatorio Heritage rileva invece un continuo progresso nelle condizioni di chi è sotto la soglia della povertà e segnala che, a distanza di 10-15 anni, le percentuali di poveri che dispongono di determinate comodità riflettono le percentuali che si verificano per tutta la società.
Quanto agli effetti della recessione, la ricerca registra che è aumentata la percentuale di poveri che hanno subìto limitazioni di cibo in vari periodi dell’anno, ma che i senzatetto risultano invariati: lo 0,5% della popolazione generale, ovvero il 4% dei poveri, ha vissuto in un rifugio d’emergenza per almeno una notte durante il 2009. Una condizione che, sottolinea la ricerca, si risolve in media nel giro di qualche settimana.