Wei Gu, La Stampa 14/7/2011, 14 luglio 2011
CINESI
Rispetto al 2010 le retribuzioni dei cinesi sono aumentate del 10,2%. Gran parte del rialzo, però, sarà assorbito dal rincaro degli alimentari. Al netto dell’inflazione i salari sono cresciuti del 7,6% anno su anno, valore molto simile all’aumento del 2010. La rapida impennata delle retribuzioni arriva in un momento poco opportuno per Pechino: da una parte i politici sono preoccupati per l’allargamento della forbice economica, e su questo fronte i salari più alti possono avere un effetto positivo. Per contro l’inflazione, che con il 6,4% di giugno ha toccato la punta massima degli ultimi tre anni, rappresenta una minaccia più immediata per la stabilità sociale. Le retribuzioni dei cinesi hanno ancora margini di incremento: l’aumento reale del 7,6% non tiene il passo con una crescita del Pil che nel secondo trimestre ha toccato il 9,5%. Questo significa che i lavoratori non stanno ancora ricevendo pienamente la propria parte della ricchezza prodotta (Wei Gu, La Stampa 14/7).