LEONETTA BENTIVOGLIO , la Repubblica 18/7/2011, 18 luglio 2011
PAPPANO: "A QUESTO PUBBLICO UN PO´ ROCK PIACE LA NOSTRA ENERGIA"
Miracoli della temeraria cultura musicale inglese: si può seguire con fervore, restando in piedi tutto il tempo, un´opera in forma di concerto della durata di quattro ore senza sonnellini né fughe né svenimenti. E´ appena avvenuto nel cuore del weekend inaugurale dei BBC Proms, il più atteso e irrinunciabile appuntamento culturale della Londra estiva: un mega-festival che accoglie, per otto settimane, una sfilata di orchestre inglesi e internazionali nei fastosi spazi tardo-ottocenteschi del Royal Albert Hall, capace di ospitare 550 posti tra quelli in piedi e a sedere. Lo charme opportunamente logoro dell´iperbolico edificio, che ha una perfetta struttura circolare, con pista circense senza sedie al centro destinata a chi acquista i biglietti più economici (cinque sterline), è uno degli ingredienti del pluridecennale successo dei Proms (quest´anno si approda alla centosedicesima edizione!), che attinge la propria sigla dall´immagine delle "promenades" compiute dagli intrepidi occupanti di quella zona franca. Un´area selvaggia, dove alla gente che ascolta in piedi può capitare di muoversi o di stravaccarsi a terra per un po´, come a un concerto rock o a un´allegra merenda.
Un pubblico misto e generazionalmente trasversale - si va dai ragazzini in jeans a impavide signore anziane che tifano per i cantanti - sogna antichi mondi d´intensità travolgente sull´onda del "Guglielmo Tell" di Rossini, con testo rigorosamente in francese. Eseguono l´orchestra e il coro dell´Accademia di Santa Cecilia, in prestigiosa trasferta all´estero, con il podio animato dall´irruente Antonio Pappano, che dell´orchestra romana è il direttore musicale (lo è anche della Royal Opera House Covent Garden, ed è un beniamino acclamatissimo del pubblico londinese). Gli spettatori vibrano col turbinare dell´azione, identificandosi con l´anelito verso l´affrancamento della patria oppressa manifestato dell´eroe del titolo (siamo nella Svizzera del quattordicesimo secolo, asservita all´Austria), emozionandosi per il dispiegarsi luminoso della voce della principessa Matilde e indignandosi con le prepotenze del tirannico governatore austriaco Gessler. Frenetico il successo, a fine maratona, per i protagonisti dell´evento, e in particolare per il raggiante maestro "Tony", giocatore in casa, e per il folto gruppo di cantanti solisti (tra cui John Osborn, Michele Pertusi, Matthew Rose e Malin Byström).
Domina la serata quel clima informale, d´amicizia e palpiti musicali condivisi, «che è stato sempre la forza di questo festival», dice fiero Roger Wright, direttore dei Proms e della BBC 3, la rete radiofonica che trasmette ogni appuntamento in diretta. E aggiunge che «nei fine settimana ci sono dirette dei concerti anche sul nostro secondo canale televisivo in prima serata». Non basta: «La BBC, oltre a offrire alla rassegna le esibizioni delle sue cinque orchestre, finanzia i Proms con cinque milioni di sterline, mentre altri tre milioni e mezzo sono introiti del box office, con il novanta per cento di biglietti venduti nel corso della manifestazione». (Vogliamo fare paragoni con la politica musicale della Rai?)
«Si percepiscono subito il vigore e la curiosità di questo pubblico», nota Pappano. L´8 e il 9 agosto porterà per la prima volta al Festival di Salisburgo l´orchestra ceciliana, che dal suo arrivo a Roma come direttore stabile (ottobre 2005, con riconferma fino al 2015) ha intensificato come non mai le tournée e le incisioni (l´ultimo disco è proprio "Guglielmo Tell"). Musicista del genere anti-cerebrale e passionale, ricco di calore e slancio, Pappano sostiene che la durata delle esecuzioni non è mai stata un ostacolo per il popolo dei Proms, di cui frequenta abitualmente il podio: «Qualche anno fa, nel Royal Albert Hall, ho diretto l´intera "Valchiria" wagneriana, e per il pubblico è stato bellissimo, mai cali d´attenzione. Nel 2010 ho fatto tutto "Simon Boccanegra" di Verdi con Placido Domingo, e nello stesso weekend si programmavano ai Proms l´Ottava di Mahler, con il suo impressionante organico strumentale (dirigerò questa sinfonia a Roma con Santa Cecilia in ottobre, per l´inaugurazione di stagione) e "I maestri cantori di Norimberga" di Wagner».
L´anno prossimo progetta di fare in questo spazio un´opera monumentale come "Les Troyens" di Berlioz, mentre quest´anno ha voluto far conoscere al pubblico inglese un capolavoro rossiniano che definisce «di massima spettacolarità», e che dirigerà anche in forma scenica al Covent Garden nel 2015. Spiega di aver sviluppato «un feeling importante» con l´orchestra e il coro di Santa Cecilia riguardo al "Guglielmo Tell", che ha già eseguito a Roma e registrato.
Che cosa apprezzano gli inglesi, abituati a orchestre tecnicamente formidabili, di una compagine italiana come questa? «L´energia, l´entusiasmo, la cantabilità, la teatralità e la qualità dell´intesa che oggi mi lega all´orchestra».