Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 18 Lunedì calendario

CONTRORDINE PSICHIATRI TORNA IL NARCISISMO

Contrordine psichiatri, il narcisismo torna ad essere una "malattia". Detto in termini tecnici, il "disturbo narcisistico di personalità" che era stato escluso nell´edizione preparatoria del Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Psichici (il celebre DSM-5), in uscita nel 2013, è stato recentemente reintrodotto. I narcisisti non si devono sentire più al "sicuro": il loro disturbo psichico torna ad essere riconosciuto ufficialmente.
Di fronte alla molteplicità di critiche piovute da ogni parte era inevitabile che il Gruppo di lavoro che cura il Manuale, cercasse di modificare il Sistema Diagnostico dei Disturbi di Personalità, attraverso una revisione che è stata, finalmente, messa nel sito il 21 giugno scorso. Un passo in avanti è stato fatto, ma il sistema diagnostico rimane poco utilizzabile quantunque nel sito si sostenga che è applicabile alla pratica clinica quotidiana.
D´altra parte dal Gruppo di lavoro che l´ha compilato sono stati esclusi studiosi e clinici di orientamento psicoanalitico. Il motivo di questa scelta è purtroppo evidente. Dal 1952, epoca in cui fu pubblicata la prima edizione del DSM, è cambiato il clima culturale negli Stati Uniti: mentre negli anni ´50 la psicoanalisi esercitava una forte egemonia, oggi il lettino analitico ha perso il suo appeal a favore di nuove tecniche psicoterapeutiche più brevi e meno costose. Ma soprattutto la psichiatria a indirizzo biologico ha ripreso in mano le redini della ricerca favorita dal forte supporto, non disinteressato, delle case farmaceutiche. Per questo motivo la strategia che ha orientato il lavoro di preparazione del DSM-5 è abbastanza chiara, gli psichiatri devono formulare le categorie diagnostiche in modo da privilegiare la scelta degli interventi farmacologici. E il "disturbo narcisistico di personalità" non richiede psicofarmaci: l´unica via per aiutarlo è la psicoanalisi.
Ora, viste le molte critiche ricevute, c´è stato un cambiamento di rotta. Le critiche arrivavano ovviamente dagli psicoanalisti che erano stati esclusi. Ad aprire il dibattito fu un commento pubblicato sull´American Journal of Psychiatry che metteva in luce le incongruenze della nuova classificazione che aveva eliminato il Disturbo Narcisistico. E poi molte Associazioni di psicoterapeuti sia americane che europee, clinici e ricercatori avevano inondato di mail il sito dell´American Psychiatric Association, la Società americana che sponsorizza la nuova edizione del DSM, accusandola di aver creato un sistema diagnostico farraginoso, difficile da utilizzare nella pratica clinica di tutti i giorni. Bisogna tener presente che gli psicoanalisti sono tendenzialmente allergici a fare diagnosi, perché questa rischia di essere un´etichetta clinica che crea dannosi pregiudizi e allo stesso tempo non aiuta nella relazione terapeutica. Dopo tutto questo, il cambiamento di rotta.
Verrebbe da aggiungere che questa tardiva ammenda da parte del Gruppo di lavoro dimostra la povertà di un sistema diagnostico che non ha tenuto presente il grande dibattito avvenuto fra gli anni ´70 e ´80 in campo psicoanalitico attorno al problema del narcisismo normale e patologico. I due grandi protagonisti sono stati Heinz Kohut, dell´Istituto Psicoanalitico di Chicago, e Otto Kernberg professore alla Cornell University di New York. Mentre Kohut riteneva che esistesse un narcisismo normale che è alla base dell´autostima e dell´accettazione di sé e che il narcisismo patologico è la conseguenza di inadeguate conferme nell´infanzia da parte dei genitori, la posizione di Kernberg, invece, ricalcava la teoria classica di Freud secondo cui il narcisismo rappresenta una fase iniziale dello sviluppo che deve essere superata da una capacità più matura di rapporto con gli altri.
E´ indubbio che il narcisismo non è soltanto un atteggiamento individuale, vi è anche una società che negli ultimi decenni ha alimentato l´autocelebrazione ed il ripiegamento su di sé. Tutto questo complica la distinzione fra narcisismo normale e patologico e anche se il DSM-5 ha accettato la rilevanza clinica di quest´ultimo, non è in grado di definirne chiaramente i confini e ancora una volta l´approccio psicoanalitico si dimostra più ricco di significati conoscitivi nella pratica clinica.