varie, 18 luglio 2011
Giuseppe Zani detto Bepi, 79 anni. Di Capriolo (Brescia), falegname in pensione, «bravissima persona, gioviale, benvoluto da tutti», due figli di nome Roberto e Giuliana, dopo la morte della consorte, uccisa nel 1988 da un automobilista ubriaco, si era sposato in secondo nozze con Valeria Alghisi
Giuseppe Zani detto Bepi, 79 anni. Di Capriolo (Brescia), falegname in pensione, «bravissima persona, gioviale, benvoluto da tutti», due figli di nome Roberto e Giuliana, dopo la morte della consorte, uccisa nel 1988 da un automobilista ubriaco, si era sposato in secondo nozze con Valeria Alghisi. Sempre in movimento nonostante l’età, «robusto e vitale», curava la sua villetta e il suo giardino, costruiva mobili per se e per i vicini, giocava a bocce, e aveva un unico cruccio: il figlio della consorte Maurizio, 50 anni, disoccupato, un passato da tossico, con cui era sempre in lite perché assillava la madre con richieste continue di soldi. Costui, l’altra notte, verso le 2, indosso una tuta da imbianchino, le mani coperte da guanti di lattice, in pugno un coltello da cucina, si intrufolò nella villetta della coppia, in punta dei piedi raggiunse il patrigno che dormiva da solo nella sua stanza, e gli infilò la lama due volte nel collo. Quindi zitto zitto uscì dall’abitazione, si tolse la tuta zuppa di sangue, la ficcò in un sacco nero, e gettò il tutto nella spazzatura. Nottata tra domenica 17 e lunedì 18 luglio in una casa in via Roma 15 a Capriolo (Brescia).