l’Espresso 21/7/2011, 21 luglio 2011
Una spolverata su Pechino - Quattro milioni e 350 mila forme (un milione e 300 mila delle quali vendute oltre frontiera, con un incremento del 9,3 per cento sull’anno precedente): è la performance 2010 che ha consentito al grana padano di piazzarsi al primo posto nella classifica dei prodotti a denominazione di origine protetta (Dop) più consumati nel mondo
Una spolverata su Pechino - Quattro milioni e 350 mila forme (un milione e 300 mila delle quali vendute oltre frontiera, con un incremento del 9,3 per cento sull’anno precedente): è la performance 2010 che ha consentito al grana padano di piazzarsi al primo posto nella classifica dei prodotti a denominazione di origine protetta (Dop) più consumati nel mondo. Un risultato che potrebbe addirittura migliorare ancora nel 2011, soprattutto dopo l’annuncio del commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, del venir meno, a partire dallo scorso mese di marzo, degli ostacoli che finora si erano frapposti al riconoscimento da parte dei cinesi del grana e del prosciutto di Parma come primi due prodotti di alta qualità italiani. "È di fondamentale importanza", ha detto nei giorni scorsi il presidente del Consorzio per la tutela del grana padano, Nicola Cesare Baldrighi, incontrando una delegazione cinese guidata dal ministro dell’Agricoltura di Pechino, "che i prodotti dell’eccellenza agroalimentare italiana siano registrati, protetti e valorizzati nei mercati asiatici. Da troppo tempo, infatti", ha aggiunto Baldrighi, "veniamo penalizzati in maniera grave ed economicamente rilevantissima dal fenomeno dell’agropirateria".