Francesco Piccolo, il venerdì di Repubblica 15/7/2011, 15 luglio 2011
COME È INTELLIGENTE SUPERQUARK. ANCHE TROPPO PER NOI
Ogni volta che guardi Superquark dici ad alta voce a chiunque stia in casa: vieni a vedere, stasera è interessantissimo. E, infatti, parlano di un sacco di cose: fiumi, macachi, dove finiscono i rifiuti, leoni, stelle, babilonesi. E lo fanno con documentari di alto livello, ma sempre molto divulgativi, stile anglosassone. In più, c’è Piero Angela che ti spiega ancora meglio e in modo più elementare quello che hai visto o stai per vedere, così, se sei un testone e non l’hai capito, lui te lo spiega di nuovo e alla fine lo devi capire per forza.
All’inizio della serata, ti senti proprio bene, pensi: quanto è bello Superquark, sto imparando un sacco di cose. Poi, man mano che Superquark va avanti (dura un paio di ore), cominci a sentire la testa piena, confondi le tele del ragno con i rifiuti, ripensi a una cosa che ti aveva molto colpito, ma non te la ricordi più. Fai confusione, l’entusiasmo si affievolisce. Quasi sempre, smetti di guardare prima che sia finito. La mattina dopo, chiedi o ti chiedono se hai visto Superquark. Tutti rispondono entusiasti, anche tu. Ma le conversazioni e i ricordi su quello che hai imparato sono confusissimi. Perché hai imparato troppe cose su troppe cose.
Non è colpa di Superquark, è colpa tua. Sei ignorante, ti esalti a ogni puntata perché non sai niente di tutto quello che succede realmente nel mondo, ma allo stesso tempo la tua capacità di incamerare informazioni nuove, tutte interessantissime e sorprendenti, è limitata. QuindiSuperquark, suo malgrado, anzi proprio per colpa dei suoi meriti, fa una grande confusione nella testa, e nonostante Angela ti spieghi tutto come faceva la indimenticabile maestra delle elementari, alla fine sai tante cose confuse che, il giorno dopo, non ci sono più.
Anche perché ti distrai continuamente, quando parla Angela. Sono anni che ti distrai, perché continui a chiederti il motivo per cui Angela si aggira per quel (super) salone tra lampade, scrivanie e poltrone, con quelle luci che sembra che stia passando a spegnerle una per una, per poi andare a letto. E, soprattutto, perché a un certo punto, in modo del tutto immotivato, se ne va in terrazza, e ti parla da lì?
In definitiva, si dice sempre che la tv ha bisogno di programmi belli e intelligenti e istruttivi. Ecco, Superquark è tutto questo alla massima espressione: quando si dice servizio pubblico, si intende esattamente questo. Ma è talmente perfetto e intelligente, che ti sembra troppo. Alla fine, puoi solo dire che sono molto bravi, ma, poiché sei ignorante, non sai perché.