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 2011  luglio 15 Venerdì calendario

«TeleSantoro? La voglio faziosa come lui» - «Mi chiede se, da editore tele­visivo, prenderei Santoro, anche sen­za sapere in anticipo le scalette? E io le rispondo sì, certo che sì»

«TeleSantoro? La voglio faziosa come lui» - «Mi chiede se, da editore tele­visivo, prenderei Santoro, anche sen­za sapere in anticipo le scalette? E io le rispondo sì, certo che sì». Un pen­siero ce lo sta facendo, ma non da og­gi e nemmeno da ieri. «Michele lo co­nosco dall’88, ci sentiamo spesso. Credo che in questi giorni ci faremo una chiacchieratina...» racconta San­dro Parenzo, patron di Telelombar­dia e Antenna3, uno degli inventori della tv privata in Italia,e da ultimo an­che produttore dell’evento- tv di San­toro. Insomma Parenzo, farete un ca­nale insieme. «Ci stiamo pensando, il digitale ha aperto molti spazi. Sono 17 anni che io e lui ci diciamo sempre la stessa co­sa: “ Ah quanto sarebbe bello fare una televisione nuova”». É la volta buona, con TeleZero. «In effetti, lo Zero è un marchio di fab­brica ». Come se la immagina questa tv? «Un canale di informazione, che oggi tira più di tutto. E un Tg prodotto dal Fatto quotidiano». Rete ultraschierata. «Un canale tematico si rivolge ad un pubblico specifico, non è generali­sta. E poi è un modello che funziona, e io faccio l’editore». Current tv di Al Gore ci ha tenta­to... «Ma è solo una suggestione... Produ­cono 2 ore alla settimana di materiale nuovo, capisce...». Wikipedia però scrive che lei nel’89, da produttore a Tmc, «censurò gli schetch di Daniele Luttazzi». «È una balla. Facevamo Banane , un programma comico. Semplice­mente­quelle gag non face­vano ridere e non le ab­biamo montate. Va molto di moda fare i censurati...». Lo dica a Santo­ro. «Lui ha elaborato un linguaggio televisivo unico in Europa. Un mix di teatro, fiction e talk show, straordinario». Ma un po’ fazioso. «Perché Vespa no? Io credo che non esistano giornalisti non di parte. Altri­menti si fa l’Ansa». E Fabio Fazio? «Lo portai io a Raitre, quando lavora­vo con Guglielmi. Imitatore superbo, parlava con qualcuno e dopo due mi­­nuti lo rifaceva alla perfezione. Ma ha sempre voluto superare quel perso­naggio ». Si capisce che le piaceva più di adesso. «Ora lo trovo molto lezioso...». Quindi niente Fazio nella vostra rediviva Telesogno. «Lasciamo perdere Telesogno con tutti quei nomi che portano una jel­la... » Diciamo CanaleZero, TeleSan­toro, IlFattotv. Se non ci riusci­te? «Penso che Michele si metterà a pro­durre i propri contenuti, che poi po­trà vendere a chi la vuole». Alle sue reti per esempio. «Certo, se potessi avere Annozero al giovedì lo farei subito». Non vale, è suo amico. «Ma sono amico anche di Berlusco­ni, ci sentiamo spesso anche con lui». E cosa le dice? «Magari capita che mi dica “hai fatto una cosa troppo di sinistra, guarda che così perdi metà del pubblico”». Ma lei è di sinistra? «Io prendo insulti da destra a sinistra, mi danno del leghista o del comuni­sta. “ Se ti attaccano tutti vuol dire che stai facendo una buona tv” mi dice sempre il professor Berlusconi». Professor. «Certo, professore di televisione. Ho cominciato con lui. Ero arrivato a Ro­ma nel ’72 per fare lo sceneggiatore. Avevo scritto Malizia , altri film per To­gnazzi. Mi presentano un signore di Milano che faceva il costruttore ma voleva fare film». Berlusconi. «Lo incontro,lo sconsiglio:troppo co­stoso. Lui sparisce e dopo qualche tempo mi chiama: “Io non farò il cine­ma, ma lei la farebbe la televisione?”. Stava mettendo in piedi la sua tv priva­ta, aveva già preso Mike Bongiorno. Accetto e mi appassiono talmente che gli propongo di aprire una sede a Roma, proprio davanti alla Rai. Dal­l’ 80 all’84,quattro anni straordinari». Lei, lui e chi? «Confalonieri, Galliani, Dell’Utri, Bernasconi. Lavoravamo 14 ore al giorno. Con Berlusconi che la sera in­dicava gli uffici della Rai e diceva: ve­dete, loro vanno a casa alle 17, se noi lavoriamo il doppio vinciamo. Dopo qualche tempo,nell’83, superammo RaiDue. Una delle giornate più belle della mia vita».