Paolo Berizzi, la Repubblica 15/7/2011, 15 luglio 2011
DIAVOLI, VUDU’ E ANNUNCI TRUFFA. UN MILIONE E MEZZO DI ITALIANI NELLA TRAPPOLA DEI NUOVI SANTONI
Per togliere il demone dai bambini, la "Santona della porta accanto" (si chiama proprio così) li costringeva alla terapia degli "spilli": doccia fredda con gli occhi sbarrati rivolti verso il getto d´acqua. Poi si passava al pranzo: vomito e escrementi. I loro o quelli dei maiali. Che nella provincia di Brescia - dove la setta della "madre" Tersilia Tanghetti aveva ben cinque succursali - abbondano. A Roma, alle mamme e alle bambine della setta Re Maya non andava meglio: il guru Omar Danilo Speranza, ora in carcere Roma (ma da qualche giorno ricoverato in ospedale dove lotta tra la vita e la morte, con un quadro clinico di diabete e ipertensione aggravato da un lungo sciopero della fame), le violentava. «Lo facevo per modificare il karma negativo delle bimbe» ha spiegato «dovevo trasmettere loro il mio Dna sano e curativo». Terapia religiosa con stupro. Come quella praticata da Antonio Morello, il capo di The sacred path (Il sacro sentiero), 10mila adepti da Bolzano a Catania. Condannato a sei anni di carcere, Morello faceva credere alle seguaci di essere state stuprate da piccole, e per liberarsi da questo trauma le convinceva a fare sesso con lui. Decine e decine di casi. Tra proselitismo subdolo, rituali mistici, circonvenzioni e soprusi sessuali. E droghe. Mischiate a suggestioni religiose per lo più orientaleggianti. Storie di adepti e di "maestri", di seguaci ridotti in schiavitù e di santoni e ciarlatani dal conto a sei zeri.
Sono le sette di seconda generazione. Oltre mille gruppi in tutta Italia (il Centro studi nuove religioni ne censisce 620, ma secondo altri esperti le cifre raddoppiano se si tiene conto dell´enorme sommerso). Molte sette sono innocue, molte no. Più di un milione e mezzo di italiani (circa il 3 per cento della popolazione) le frequentano. Gli adepti salgono a 3,5 milioni con gli immigrati non ancora cittadini. Più della metà (64 per cento) sono donne e adulti. Il 15 per cento adolescenti e bambini. Si va da sparuti gruppi da poche decine di affiliati - che si muovono nell´ombra - e si arriva a movimenti che abbracciano decine di migliaia di seguaci. E generano un volume d´affari di milioni di euro. Ma come funzionano queste sette di "seconda generazione"? Come fanno proselitismo? Quali sono i casi in cui la credenza confina con il codice penale?
LE NUOVE PRATICHE
«Le sette tradizionali avevano struttura e dottrine precise e conservavano riferimenti a universi simbolici e religiosi tratti dal cristianesimo o dalle religioni orientali» spiegano Massimo Introvigne e Pierluigi Zoccatelli del Cesnur. «Nella seconda generazione di sette, di cui Re Maya è un esempio, tutto questo è sparito, sostituito dai soli rapporti personali con il capo e da vaghi sincretismi dove l´emozione sostituisce la dottrina. E così i rischi aumentano». Dimenticate le candele sugli altari, le tuniche, gli incensi. Abili nel marketing, oggi i nuovi santoni agganciano i fedeli parlando di «lavaggi energetici emozionali», di «benessere spirituale low cost», di «purificazione alla portata di tutti». I gruppi religiosi che vanno per la maggiore sono quelli del cosiddetto "potenziale umano". «Ti fanno credere che puoi sviluppare le tue capacità fino a diventare una persona straordinaria che vive nel benessere psicofisico» aggiunge Introvigne: «Un benessere da bere tutto d´un fiato. Come una bevanda energetica».
Ci sono credenze che giungono in Italia coi flussi migratori. Alimentate dai loro adepti, a volte si incardinano su pratiche occulte locali. La Santeria cubana, la Candomblé e la Macumba brasiliane, il Vudù africano, la Santa Muerte (o Bambina Bianca). Un florilegio di culti alternativi. Che proliferano attirando curiosità e devozione. Il confine con l´illecito? A volte è sottilissimo. Associazione a delinquere, circonvenzione di incapace, violenza, minacce, truffa, raggiro, evasione fiscale i reati più comuni. È il lato B della medaglia. Patrizia Santovecchi, presidente dell´Osservatorio nazionale abusi psicologici, lo descrive così. «Ci sono diversi gradi di pericolosità. I piccoli gruppi sono caratterizzati da una pericolosità più "personale", che grava più sull´individuo. Le formazioni più grosse, da 300-350 mila seguaci, magari esercitano una pressione sociale e anche economica notevole, ma dall´altra - dovendo mantenere una facciata rispettabile - garantiscono di più il singolo soggetto e la sua incolumità».
LE vittime nella rete
Chi sono le vittime? Come finiscono nella rete? Fabio è un ragazzo diabetico. Abita in una città del centro Italia. Si avvicina a un gruppo di guarigione. Il "maestro" gli mette in testa che non si guarisce coi farmaci ma solo con le preghiere a Dio che elimina la malattia coi miracoli. Poche settimane dopo, Fabio smette di prendere l´insulina e muore. Ci sono sette che marchiano a vita, che annientano. Gruppi "curativi" che diventano distruttivi. Il guru di Re Maya, Speranza, dai suoi era considerato un semi-Dio. Secondo il procuratore capo di Tivoli Luigi De Ficchy e il pm Maria Teresa Pena è un criminale dedito a rapporti «molto violenti» con bambini tra i 10 e i 12 anni e alcune madri alle quali estorceva denaro. Lo stesso avveniva tra gli affiliati di Arkeon, una sette che per dieci anni ha controllato quasi 15 mila invasati. I capi spirituali sono finiti a processo a Bari: tra le accuse - per la prima volta è stata contestata l´associazione a delinquere, in Italia non esiste il reato di plagio - c´è anche il maltrattamento sui minori. Due i casi di suicidi accertati attribuiti alla setta (tornano in mente le famigerate Bestie di Satana). Il copione? Prima le sirene dell´accoglienza, dell´esaltazione. Poi la manipolazione psicologica e le violenze. Dice ancora Patrizia Santovecchi: «I grandi gruppi hanno come motore il business economico. Reinvestono in svariati settori. Un fine economico è presente anche nei guru dei gruppi più piccoli. Ma in questo caso subentrano anche altri interessi: per esempio lo sfruttamento sessuale». Guarire o migliorare se stessi offrendosi sessualmente al maestro. Che cosa si scatena nella mente del seguace quando scatta la trappola? «Questi gruppi diventano l´anticamera di psicosi e paranoie» spiega la psicologa della religione Raffaella Di Marzio, autrice del libro Nuove religioni e sette (edizioni Magi). Se a capo della setta c´è un leader con una personalità deviata e squilibrata, è fatta: le persone che entrano a farvi parte diventano condizionabili negli affetti, nel denaro, nell´intimità».
UN POPOLO TRASVERSALE
Il popolo delle nuove religioni è trasversale per estrazione sociale, livello di istruzione e di reddito. Straordinariamente varia è l´offerta. Si va dalle frange scissioniste delle grandi religioni monoteiste ai colossi multinazionali dell´«energia dentro di te». Dallo spiritismo autarchico allo spontaneismo selvaggio delle sette sataniche. E ancora culti orientali e orientaleggianti. Ovviamente la grande maggioranza di questi gruppi non svolge nessuna attività illecita. Ma che cosa propongono le «nuove religioni» attive in Italia? Si possono distinguere diverse forme di gruppi settari. Quelli di matrice cristiana (40 per cento), quelli esoterici e occultisti (30 per cento), e un restante 30 per cento nel quale troviamo i gruppi del potenziale umano, quelli spiritisti, gli ufologici e le vere e proprie sette sataniche. Secondo il Cesnur, tra le principali minoranze religiose alternative ci sono: i cattolici "di frangia" e dissidenti; i neo induisti; i gruppi di Osho e derivati, Sikh, radhasoami e derivazioni; nuove religioni giapponesi; l´area esoterica e della antica sapienza; i movimenti del potenziale umano; i movimenti New Age e Next Age; la Soka Gakkai (movimento giapponese di matrice buddhista, in forte espansione). E poi tutta l´area esoterica. Da qui in poi ci sono i gruppi più oscuri, fino al satanismo organizzato che ufficialmente conta poche migliaia di seguaci. Ma le stime tengono conto solo di associazioni o realtà formalmente costituite, ed è dunque sotto dimensionata rispetto ai seguaci del diavolo «fai da te».
MISSIONE PROSPERITà
Maurizio Alesandrini è il presidente del Favis, associazione familiari vittime delle sette. «Io per setta intendo una organizzazione, può anche non essere religiosa, che separa l´individuo dal resto del mondo. Ce ne sono di insospettabili nascoste dietro il paravento di gruppi commerciali. I capi ti convincono che vendendo un prodotto (una crema, un aspirapolvere...) stai facendo una missione per migliorare o addirittura salvare il mondo». Si chiamano "culti di prosperità": inseguono il lucro ma lo vestono con la missione salvifica-purificatrice. «Con un soggetto vulnerabile il capo setta fa ciò che vuole: lo manipola, lo svuota, lo ristruttura». Le sette più pericolose sono quelle che si mimetizzano. Offrono corsi di inglese gratuiti con insegnanti madrelingua, test della personalità. Poi subentrano i corsi (non più gratuiti), i seminari, gli stage. Si mette in moto la macchina del proselitismo. E uno ci casca. Le ultime novità sono le finte offerte di formazione lavoro: gruppi religiosi sotto copertura promettono di farti diventare un professionista. Ti "formano". Ma il lavoro non c´è: ci sono solo gli insegnamenti del "maestro". «Sono le tecniche più subdole» afferma Raffaella Di Marzio «perché fanno leva anche sull´inganno di offrirti una posizione sociale». Nel volume Occulto Italia (Bur Rizzoli) Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli tracciano una mappa dei culti che, mediante massicce opere di indottrinamento, stanno aumentando la loro capacità di penetrazione in Italia. Scientology, Damanhur, Ontopsicologia, Soka Gakkai, Umanisti. Alcuni di questi sono giudicati pericolosi.
MACUMBA E SANTA MUERTE
Chi sono i "cacciatori" di sette? Il fenomeno è in crescita. All´azione di magistratura e forze dell´ordine si sono aggiunti reparti specializzati e osservatori. Cinque anni fa è nata una squadra anti-sette della polizia di Stato. Esiste poi un Osservatorio antiplagio con un telefono per le segnalazioni. Fondato nel 1994 era stato chiuso nel 2008 per le molte denunce ricevute da parte di operatori dell´occulto. Gli ultimi allarmi? Arrivano dai cosiddetti "innesti": incroci tra credenze che vengono da lontano e gruppi occultisti e spiritisti italiani. La santeria cubana, il vudù (diffuso tra gli sfruttatori delle prostitute africane) e la Macumba brasiliana sono tra i "culti" più tracciati oggi dal Viminale. Gli esperti spiegano che in cima alla classifica delle credenze più "estreme" si piazza la Santa Muerte (o Nina Bianca). È la religione dei narcos messicani. Una faccia scheletrica avvolta in un mantello, con la falce in pugno e, a volte, una bilancia o un globo terrestre nell´altra mano. Niente a che vedere con il satanismo. Sarebbe, al contrario, una presenza spirituale benevola. I criminali le si affidano e in suo nome ficcano proiettili in testa ai rivali. Ufficialmente in Italia la Santa Muerte non c´è. Ma raccontano che sotto traccia stia conquistando i giovani delle gang latino americane attive soprattutto a Milano e Genova.