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 2011  luglio 14 Giovedì calendario

«Ridi poco caro Moretti. Tu fai cinema serio, ma la gente vede Totò» - Se Napoli piange, Torino ride

«Ridi poco caro Moretti. Tu fai cinema serio, ma la gente vede Totò» - Se Napoli piange, Torino ride. In quest’estate bollente latitano, infatti, i turisti a Partenope (trop­pa monnezza), mentre sotto la Mole si aggirano stralunati e felici i palermitani Fic&Pic, portando in giro una marea di stranieri. I co­mici Salvatore Ficarra e Valentino Picone dal 6 giugno stanno giran­do nei luoghi più belli del capoluo­go piemontese Anche se è amore non si vede , commedia da ridere con Ambra Angiolini, Diane Fleri e Sascha Zacharias e fanno da cice­roni a bordo d’un autobus giallo a due piani, vecchiotto ma funzio­nale. Inchiodati sul set fino alla fi­ne del mese, in qualità di regi­sti, protagonisti e sce­neggiatori, poi a Ver­bania per un paio di scene a Villa San Remigio, gli animatori di Stri­scia un giorno cuociono al sole e un altro cambiano ruolino di marcia, perché diluvia. Come ieri, quando i mattatori di Ze­lig hanno dovuto girare al chiuso, all’interno della casa di Valenti­no, maritato Angiolini. Un appar­t­amentino in Corso Galileo Ferra­ris, tutto lindo e pinto, dove«si sen­te il tocco di donna », commenta Fi­carra. Il film uscirà il 25 novem­bre, prodotto da Medusa con Atti­lio De Razza, adiuvante la Film Commission piemontese e farà da apripista (almeno nelle inten­zioni) alle pellicole natalizie. Sapete che Nanni Moretti un po’ se la ride, perché pure voi vi date alla regia? Ficarra: «Nanni è un grande ma­estro e può dire ciò che vuole. Noi, i suoi film ce li studiamo. Poi, qua siamo alla terza regia: dopo Il sette e l’otto e La matassa , ci sentiamo abbastanza rodati. Per me, regia significa assemblare il cast, far re­citare altri attori, amalgamare il gi­rato ». Picone: «Ma se sono vent’anni che giriamo, almeno in teatro! Nanni fa il “cinema”, quello serio, però se rivedi i film di Totò, a di­stanza di cinquant’anni, ancora ri­di ». Sperate di far ridere anche voi, come Totò, tra mezzo secolo? Ficarra: «Non siamo degni ne­anche di lustrare le scarpe a Totò! Certo, Totò e Peppino avevano la macchina da presa fissa su di loro, mentre oggi bi­sogna ricorrere agli effetti speciali, con la macchina mossa». Picone: «Mi associo. Neanche il mignolo di Totò, siamo». Veniamo ai vostri ruoli. Quali personaggi interpretate? Ficarra: «Sono proprietario di un autobus per turisti, non sono fi­danzato, ma ho una passione per le donne. Ne approfitto per sele­zionare le guide turistiche, non in base ai meriti, ma all’avvenenza. Per carità: nessun riferimento po­litico all’attualità». Picone: «Anch’io sono proprie­tario dello scalcinato autobus co­lorato, però ho da anni una storia stabile con Ambra, cioè Gisella, ma mi causa solo tormenti». Quale dinamica sviluppate,al­l’interno della commedia? Ficarra: «Io cercherò di convin­cere Valentino a darsi alla pazza gioia, mollando la femmina mole­sta. Ma, alla fine, capirò che le no­stre contraddizioni ruotano intor­no alle nostre diverse concezioni dell’amore. Per me, purtroppo, il concetto di donna si ferma all’ aspetto esteriore.Poi, cambierò idea». Picone: «Io farò del tutto per per­suadere Salvo a fermarsi con una compagna fissa... Intanto, mande­rò in crisi la mia storia per troppo amore. Il troppo, in amore come nel resto, storpia». Nord e Sud d’Italia si parlano poco, al momento: volete ricu­cire lo strappo a Torino, imban­dierata per il 150esimo del­l’Unità? Ficarra: «A Torino, la città più bella d’Europa, non c’è un italia­no: tutti emigrati sono, come noi! Scherzavo...». Picone: «Una risata vi unirà: per­ché no? Certo, quando mi serve un’informazione, trovassi mai un torinese: sono tutti pugliesi, cala­bresi, napoletani...». Massimo Boldi dice che lui, co­me comico, funziona in tutta Italia e voi solo al Sud: concor­date? Ficarra: «Boldi è il padre della comicità e della commedia: biso­gna starlo a sentire, quando parla. Però facciamo il pienone a Milano come a Palermo». Picone: «Andiamo forte al Sud, ma anche al Nord. È vero, comun­que, che è tornata un po’ la moda dei comici regionali, come ai tem­pi di Moretti a Roma, Nuti a Firen­ze e Troisi a Napoli. Noi siamo na­zionali. Ciao, Massimo! Salutia­mo! ».