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 2011  luglio 14 Giovedì calendario

DAL RICICLO DEI MATERIALI GIRO D’AFFARI DA 9 MILIARDI

Il Conai riduce il contributo ambientale versato da 1,4 milioni di aziende che producono o usano gli imballaggi. Il ribasso riguarda gli imballaggi di plastica, carta e alluminio, i quali insieme rappresentano l’80% dei contributi ambientali sugli imballaggi. Lo annuncia Roberto De Santis, eletto presidente del Consorzio nazionale imballaggi dopo Piero Perron. De Santis è al secondo mandato perché era già stato presidente, prima di Perron. Nel mandato, De Santis si concentrerà soprattutto sul riciclo. Sul ricupero dei materiali. Come vuole anche l’Unione europea, che nell’allarme materie prime ha deciso di riscoprire la "miniera" nascosta dei rifiuti.

Una ricerca degli analisti di Gea ha scoperto che riciclando anche soltanto telefonini e laptop si otterrebbe in Italia il 4% di tutto l’oro estratto, ma anche il 16% del palladio e il 23% del cobalto. Spiega Alessandro Goldaniga di Gea che «in ogni telefonino ci sono 250 milligrammi di argento, 24 di oro e 9 di palladio».

Ne sanno qualcosa i consorzi Raee (un’altra categoria di rifiuti selezionati, quelli da apparecchi elettrici ed elettronici), come Ecoped e Ridomus, consorzi che hanno lanciato la campagna Ecoguard, o come il consorzio Ecodom, che sta cercando di ricuperare da tv vecchie, schermi rotti di pc e da mille altri apparecchi i materiali pregiati come lantànidi e terre rare che oggi sono monopolio di pochi paesi (come la Cina) gelosissimi e poco propensi a dare ai concorrenti queste materie prime.

Così, in Italia anche dagli imballaggi usati si ottiene ormai una quota importante di materie prime come carta, plastica, metalli, legno, vetro: sono riciclati i due terzi dei materiali delle confezioni usate e ormai appena il 25% dei rifiuti da imballaggio finisce in discarica.

Nel dettaglio, ieri pomeriggio il consiglio d’amministrazione del Conai ha deliberato di ridurre da gennaio il contributo per l’alluminio da 52 a 45 euro la tonnellata; la carta da 22 a 14 euro; la plastica scenderà da 140 a 120 euro la tonnellata.

Il valore del sistema è colossale: secondo uno studio di Althesys, dal ’99 al 2010 la raccolta, il riciclo e il riuso dei materiali di ricupero ha portato 9,3 miliardi di euro di benefici netti all’Italia. Nel 2010 il ricupero complessivo degli imballaggi usati ha raggiunto una percentuale del 74,9% pari a 8,5 milioni di tonnellate su 11,4 milioni di tonnellate di confezioni usate. Il riciclo si è attestato al 64,6%, di cui circa la metà garantita dal Conai e metà dalle raccolte private e industriali.

«Abbiamo deciso un maggiore impegno, in linea con il dettato della nuova direttiva europea, su riciclo e riciclabilità degli imballaggi», conferma De Santis. «Ovvio: ci concentreremo anche sulla raccolta differenziata, sulla prevenzione per ridurre all’origine la produzione di imballaggi e di rifiuti, sul ricupero energetico».

Che cosa ha reso possibile ridurre il contributo? «Soprattutto il miglioramento dei conti economici dei consorzi che aderiscono al Conai in termini di volumi e di valore: sono saliti la domanda di imballaggi e i prezzi internazionali delle materie prime, prezzi che rendono economicamente più interessanti anche i materiali ottenuti da rigenerazione. Tuttavia anche quest’anno confermeremo l’impegno di ritirare dai comuni i rifiuti raccolti e di pagare ai municipi i corrispettivi per il servizio svolto, corrispettivi che nel 2010 sono ammontati a 300 milioni».

Il consorzio Comieco, che nel Conai si occupa in particolare del riciclo di carta e cartone, ha calcolato oltre 3 milioni di tonnellate di imballaggi, 222 discariche evitate dal 1999 al 2010, di cui 26 solo nel 2010, circa 460 milioni di euro di benefici ambientali ed economici per la comunità nel 2010. «Sono arrivati ai Comuni – commenta Ignazio Capuano, presidente del Comieco – quasi 120 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2009 di circa 20 milioni».