Margherita De Bac, Corriere della Sera 14/7/2011, 14 luglio 2011
Il superpomodoro naturale che aiuta a non invecchiare - Non arriva dai laboratori, non è addizionato, non appartiene alla rosa degli organismi geneticamente modificati, i contestati Ogm
Il superpomodoro naturale che aiuta a non invecchiare - Non arriva dai laboratori, non è addizionato, non appartiene alla rosa degli organismi geneticamente modificati, i contestati Ogm. È invece frutto di un lungo lavoro di selezione sul campo il superpomodoro antinvecchiamento disponibile fra pochi giorni nei supermercati sotto forma di polpa e passata. Contiene quantità di licopene tre volte superiore a quello delle varietà coltivate per la trasformazione. Il licopene è una sostanza antiossidante che diversi studi scientifici hanno dimostrato preziosa nell’azione di contrasto a malattie cardiovascolari e tumore alla prostata. Negli ultimi anni la prevenzione a tavola, attraverso il consumo di alimenti agricoli, si sta confermando come una delle armi più efficaci assieme a stili di vita corretti (movimento) e diagnosi precoce. Ed ecco un contributo significativo dei produttori italiani. Per il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, «si tratta di un successo del made in Italy. È il risultato di una sperimentazione realizzata su terreni nazionali» . Il superpomodoro infatti dovrebbe anche arginare il mercato del pomodoro cinese che arriva sulle nostre tavole: oltre mille fusti al giorno di concentrato vengono scaricati nei porti italiani, «una situazione insostenibile per gli agricoltori e i consumatori» secondo la Coldiretti. La selezione della pianta è avvenuta con metodi naturali. Le bacche pesano 70 grammi, forma rotondeggiante, buccia liscia e più spessa e, assicurano, più gustosa dal punto di vista organolettico. Trenta aziende hanno curato la coltivazione, la maggior parte in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. La trasformazione è avvenuta presso il Consorzio Casalasco del Pomodoro in Rivarolo del Re, provincia di Cremona. Ora c’è l’avvio delle vendite, con un costo di 1,29 euro a bottiglia da 500 grammi, dunque un livello medio-alto. Il principio della nutrigenomica, cioè la possibilità di modificare l’attività dei geni, compresi quelli cancerogeni, con l’alimentazione, si sta facendo largo. Una prospettiva spalancata dalle scoperte sul Dna. Chiara Tonelli, docente di genetica all’università di Milano, ricercatrice della Fondazione Umberto Veronesi, ricorda altre sostanze protettive. Gli antociani, tipici dei frutti rossi come mirtilli, ciliegie, arance rosse, radicchio o fragole. E i glucosinolati presenti nei cavolfiori e nei cavoli, broccoli, rucola, rughetta, crescione e rape. Il licopene, aggiunge Giorgio Calabrese, docente di alimentazione e nutrizione, agisce come scudo contro i tumori femminili.