Simona Marchetti, Corriere.it 13/7/2011, 13 luglio 2011
«GLI UOMINI FLIRTANO IN UFFICIO PER VINCERE LA NOIA»
MILANO - Non sentitevi troppo lusingate se il collega più carino dell’ufficio vi fa l’occhiolino ogni volta che passa davanti alla vostra scrivania, perché in realtà non ci sta provando affatto, ma si sta solo annoiando un sacco. E usa questo modo per passare il tempo e fare qualcosa di diverso. A far rimettere i piedi per terra a milioni di donne in tutto il mondo è uno studio condotto dall’Università del Surrey su oltre 200 persone di età compresa fra i 21 e i 68 anni, a cui è stato chiesto se in ufficio abbiano mai assunto «comportamenti ambigui che possano essere interpretati a sfondo sessuale». In altre parole, se abbiano mai flirtato coi colleghi.
IL TEST - I partecipanti al test - avvocati, agenti di cambio o funzionari pubblici – dovevano poi rispondere anche ad altre domande riguardanti la loro personalità, la soddisfazione ottenuta sul lavoro e l’impegno profuso e i risultati non avrebbero potuto essere più diversi a seconda del sesso dell’intervistato. Non a caso, è emerso che le donne che ci avevano provato con qualche collega erano contente del loro incarico esattamente come quelle che avevano invece mantenuto rapporti esclusivamente lavorativi con l’altro sesso, mentre gli uomini lamentavano un’insoddisfazione di base relativa al compito loro assegnato. «Lo scopo della nostra ricerca era quello di verificare se fossero fondate le convinzioni ormai radicate sul fatto che il flirt potesse aiutare nella carriera e dare maggiore soddisfazione sul lavoro – ha spiegato lo psicologo Chadi Moussa presentando i risultati del lavoro del suo team alla conferenza della «British Psychological Society» – e il nostro studio le ha contraddette. Precedenti indagini avevano infatti dimostrato che la gente flirta in ufficio per i motivi più disparati, che spaziano dall’aumento dell’autostima al semplice divertimento e la nostra analisi ha confermato che esiste uno stretto legame fra l’insoddisfazione dell’uomo per il ruolo ricoperto o la noia nello svolgere l’incarico assegnato e la voglia di flirtare con le colleghe, mentre non è stata riscontrata alcuna significativa relazione fra il flirt e la soddisfazione lavorativa nelle donne».
Simona Marchetti