Guglielmo Marchetti, Lettera43 12/7/2011, 12 luglio 2011
IL FOGLIO CONTABILE
Gli investimenti nel settore dell’editoria cartacea, si sa, non sono dei più redditizi. Anzi, può succedere che producano più perdite che guadagni. Così almeno è capitato al Foglio diretto da Giuliano Ferrara.
Il 5 luglio scorso è stata convocata un’assemblea per affrontare i problemi della società Il Foglio edizioni srl, a cui fa capo il quotidiano fondato nel 1996.
I giornali si sono limitati a riportare l’ingresso nella società di Paolo Berlusconi, fratello del premier, al posto dell’ex moglie del Cav, Veronica Lario, all’anagrafe Miriam Bartolini. Ma a guardare a fondo il caso è ben più complicato.
Si era verificata, infatti, una situazione patrimoniale complessa che fa capo all’articolo 2482 ter del Codice civile (Se, per la perdita di oltre un terzo del capitale, questo si riduce al di sotto del minimo stabilito dal numero 4) dell’articolo 2463, gli amministratori devono senza indugio convocare l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale e il contemporaneo aumento del medesimo ad una cifra non inferiore al detto minimo).
In pratica, oltre ai giri di poltrona fra i consiglieri, la situazione economica del Foglio è al colasso: il quotidiano ha registrato delle perdite che hanno intaccato il suo capitale, riducendolo a meno di zero.
L’azzeramento del capitale sociale per far fronte ai debiti.
Ecco quindi che cosa è successo nello studio del notaio milanese Carlo Marchetti, figlio di Piergaetano: è stato azzerato il capitale della società, poi sono state coperte le perdite tramite un aumento di capitale di 100 mila euro ed è stato avviato il conferimento a titolo di sovrapprezzo di altri 100 mila.
Due dei soci esistenti, Veronica Lario ed Editrice Telestampa Sud, hanno rinunciato a sottoscrivere l’aumento di capitale e sono stati quindi estromessi dalla compagine sociale.
I DUE NUOVI SOCI.
La loro rinuncia ha permesso l’ingresso di due nuovi soci: Michele Colasanto, in veste di privato, e Pbf srl, la holding di partecipazioni che fa capo a Paolo Berlusconi.
Il primo ha versato 20 mila euro per ottenere il 10% della società, mentre la Pbf ne ha investiti 76 mila (di cui 38 mila nominali e altrettanti per il sovraprezzo) per il 38% del Foglio, ovvero la stessa quota detenuta dalla Lario che ha reso Berlusconi socio di maggioranza.
Quello della Pbf è stato quindi un subentro attraverso la sottoscrizione dell’aumento di capitale.
«La decisione è maturata qualche settimana fa» aveva spiegato in una nota la figlia primogenita di Paolo, Alessia Berlusconi, presidente di Pbf e consigliere di amministrazione della Società europea di Edizioni che edita Il Giornale.
IL ROSSO IN BILANCIO.
L’intervento della holding berlusconiana è stato salvifico per la situazione in cui si trovava il piccolo quotidiano d’opinione, che al 31 marzo aveva registrato oltre 192 mila euro di perdite. Nel verbale dell’assemblea sono stati registrati anche debiti verso terzi per 1 milione di euro, segno che il giornale non naviga in acque tranquille.
Non c’è stata nessuna vendita societaria, solo una sostituzione all’interno del consiglio con Paolo Belusconi che ha preso il posto di Veronica Laria investendo una somma che pare avere pochi margini di guadagno.
Il Foglio è un quotidiano con molte spese che registra più costi che ricavi. Insomma l’investimento dei nuovi soci, per quanto interessato a risolvere il problema nel breve periodo, potrebbe non essere determinante per risolvere una situazione economica a rischio.
Chi sono i nuovi soci del Foglio
Di Paolo Berlusconi era noto l’interesse per il mondo dei quotidiani anche per il suo ruolo all’interno del Giornale, di cui è l’editore di riferimento.
A Pbf, poi, fanno capo oltre al quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, i magazine della società Newspaper Milano: Espansione, Il Giornale delle Assicurazioni e BancaFinanza. Inoltre la holding ha il controllo di Arcus Multimedia, la concessionaria per la pubblicità locale del quotidiano di via Negri e di diverse radio e televisioni.
Incuriosisce invece l’ingresso nella società di Michele Colasanto, il figlio dello stampatore Luca che è titolare della società Editrice Telestampa Sud e consigliere regionale della Campania eletto con il Popolo della libertà. Il 51enne, a titolo privato, ha sostituito fra i soci del Foglio la società paterna, che si trova in liquidazione, e ha ottenuto la stessa percentuale societaria, il 10% .
Grazie ai loro interventi, tutt’altro che disinteressato, il Foglio, forse, potrà godere di un momentaneo sollievo. Seppure breve.