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 2011  luglio 10 Domenica calendario

Furti, danni e conti non pagati L’hotel fa la lista nera dei clienti - L’ospite,si sa,come il pesce do­po tre giorni comincia a puzzare

Furti, danni e conti non pagati L’hotel fa la lista nera dei clienti - L’ospite,si sa,come il pesce do­po tre giorni comincia a puzzare. Ma se l’ospite in questione è pa­gante, dovrebbe prevalere un al­tro principio: il cliente ha sempre ragione. Non però se ruba, deva­sta, va via senza saldare il conto. Queste cattive abitudini sarebbe­ro tutt’altro che un’eccezione, tan­to che gli albergatori sono corsi ai ripari con la «Lista nera» degli ospiti indesiderati. Come funziona: se un cliente si comporta male durante il soggior­no, il suo nome finisce in un data­base riservato ai gestori di hotel. Così la prenotazione degli ospiti con la «fedina alberghiera» spor­ca non verrà accettata. «Book-a­Break.com», portale di prenota­zioni online, accanto alla pagina dedicata ai giudizi dati dai clienti agli hotel visitati, fornisce il servi­zio «Unwelcome guest list». La se­zione non è pubblica, ma è consul­tabile gratuitamente dagli eser­centi iscritti al sito. Per finire tra i diffidati, non basta commettere peccati veniali, come mettersi in borsa un souvenir della vacanza, tipo flaconcini di shampoo o cia­batte usa e getta. Bisogna fare di molto peggio: non pagare il conto, danneggiare le cose, essere offen­sivi con il personale o con gli altri ospiti, accogliere in camera perso­ne non autorizzate, rubare, froda­re, usare dati falsi della carta di cre­dito. Gli albergatori ne hanno abba­stanza di star e calciatori (ma non solo) che fanno festini e riducono le suite di lusso peggio di campi di battaglia. Spesso non vengono ri­sarciti e ci rimettono di tasca pro­pria. Solo in Gran Bretagna negli ultimi cinque anni sono stati 3 mi­lioni i clienti che hanno creato danni. In particolare hanno ruba­t­o accappatoi per un valore di 5 mi­lioni di sterline (più di 5 milioni e mezzo di euro),l’80 per cento di lo­ro ha sottratto qualcosa andando via, 336 mila letti sono stati rotti, così come più di 300 mila televiso­ri, 672 mila articoli elettrici, come caldaie, ferri da stiro, asciugaca­pelli, hanno richiesto la sostituzio­ne. Nella top ten dei «ricordini» più amati, dopo accappatoi e asciugamani con il logo della strut­tura, ci sono lettori dvd, quadri, ar­genteria, lenzuola e coperte, taz­ze e piatti, lampadine. Persino tv al plasma, assi da stiro, tende e condizionatori. Sempre nel Regno Unito sono oltre 10 mila le strutture tra hotel e bed&breakfast che hanno aderito al servizio fornito da «Guestscan. co.uk» per tutelarsi dai «nightma­re guests », gli ospiti da incubo. Pa­gando un’iscrizione di 48 sterline gli addetti ai lavori hanno accesso a una lista dei clienti segnalati co­me molesti, che è molto simile a quelle dei cattivi pagatori stilate dalle banche. L’idea è venuta a Neil Campbell, un uomo d’affari inglese, vicino di casa di un pro­prietario di bed&breakfast. E che evidentemente ha raccolto le sue lamentele per gli schiamazzi e i comportamenti indisciplinati dei visitatori. In questo caso però l’ostraci­smo non è a vita. Esiste una possi­bilità di appello. Una volta entrati nella black list, si rimane in una sorta di purgatorio per un periodo dai due ai quattro anni. Durante i quali si è sotto osservazione e mes­si alla prova. Si può cioè essere am­messi in albergo, su concessione del singolo gestore, ma bisogna di­most­rare di essere pentiti e guada­gnarsi il perdono. Se non si combi­nano più guai, la «fedina alber­ghiera » torna immacolata.