Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 10 Domenica calendario

Col tesoro espropriato al Cav ci compri tremila Ferrari - Cinquecentosessantamilioni. Non si vincono nemmeno al Supe­renalotto

Col tesoro espropriato al Cav ci compri tremila Ferrari - Cinquecentosessantamilioni. Non si vincono nemmeno al Supe­renalotto. Tanti, tantissimi soldi. «Il doppio rispetto al valore della nostra partecipazione in Monda­dori », ha detto ieri la presidente della Fininvest Marina Berlusco­ni. Pare inoltre che il 40% de La7, su cui avrebbe messo gli occhi l’In­gegner De Benedetti, valga circa 300 milioni. Ma oltre a una bella fetta di Mondadori e al controllo de La7 cosa si può comprare con 560 milioni? Un’intera casta, come quella della politica, ad esempio: i contri­buti ai partiti che hanno raggiun­to livelli insostenibili per le casse pubbliche: 503 milioni di euro. E i soldi avanzerebbero anche per pa­gare le trentamila­auto blu in dota­zione alle pubbliche amministra­zioni (90 milioni di euro l’anno). Con 560 milioni ci si potrebbe comprare pure mezza Camera dei deputati: dividendo il monte retribuzioni per 630 onorevoli, la media è di un milione e mezzo a te­sta. Ma su questa cifra record gra­vano affitti, pensioni, spese di se­greteria e per il cerimoniale, sei milioni di ristorante e dieci di sof­tware per i computer. Il prezzo lie­vita quindi a un miliardo l’anno. Con 560 milioni si potrebbe tap­pare abbondantemente il buco di 500 milioni della Rai provocato dall’evasione sul canone. Si po­trebbero pure coprire le spese del Quirinale che costa 230 milioni, dell’Eliseo ( una novantina di mi­lioni) e mandare avanti Buckin­gham Palace (60 milioni), mag­giordomi compresi. Con gli stessi soldi si potrebbe pagare il cachet annuo di Fabio Fa­zio (all’ultimo contratto noto in Rai si aggirava intorno ai 2 milio­ni) per 280 interminabili anni op­pure stipulare un’esclusiva di no­ve anni con Lady Gaga per farla cantare in salotto: fa 90 milioni di dollari l’anno, poco più di 63 milio­ni di euro. Con 560 milioni si può ingaggia­re per quindici anni Lionel Messi, la pulce argentina del Barcellona, ultimo vincitore del Pallone d’Oro, considerato un dio del Pal­l­one e adesso anche un dio del por­tafoglio: costa circa 31 milioni l’an­no ( il che significa che ogni secon­do guadagna un euro, ma li vale tutti). Potremmo comprare an­che uno stadio: c’è n’è proprio uno ancora da spacchettare a Tori­no, è il nuovo Delle Alpi che costa poco più di 120 milioni. Quel re­sta, più qualche spicciolo, ci servi­rebbe­per rilevare anche la Juven­tus al prezzo di mercato di 490 mi­lioni. In alternativa al pallone ci so­no le due ruote: i soldi che De Be­nedetti pretende da Berlusconi basterebbero per assicurarsi Va­lentino Rossi a vita ( 21 milioni l’an­no per 26 anni). Ma con 560 milio­ni si possono anche comprare duemilaottocento Ferrari, model­lo 458 Italia (quella con cui scor­razzava per la chicane di Monte­carlo il giovane Tulliani) che è in grado di raggiungere 325 km orari e costa 197 mila euro. Oppure in­v­estire 420 milioni nello yacht Ecli­pse da 170 metri del magnate rus­so Abramovich. Il resto del budget andrebbe però speso per fare ben­zina: 86 mila euro, a cui vanno ag­giunti i 30 milioni all’anno di spe­se per i dipendenti. Le alternative non mancano: da una nave da cro­ciera come la nuova ammiraglia di Costa che si può portare a casa per 510 milioni, all’Airbus 380 del principe saudita Al Waleed bin Ta­lal ( 350 milioni) fino al drone Pre­dator, ovvero l’aereo da guerra senza pilota usato dagli Usa per bombardare l’Afghanistan e co­stato 500 milioni di euro (il resto se ne va in bomb e carburante). Con 560 milioni, infine, si può diventare capitani d’industria: comprare il 2,5% della Fiat (che, tutto compreso, vale oggi 21 mi­liardi di euro), il latte della Grana­rolo (500 milioni) o tutte le scarpe di Jimmy Choo (venduta di recen­te a Labelux per 562 milioni). Ma anche tutto il tesoretto immobilia­re del Pio Albergo Trivulzio.