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 2011  luglio 10 Domenica calendario

Biscione, un colosso con 20mila dipendenti - Vale sei miliardi di euro e dà la­voro a ventimila persone: questo è il gruppo Fininvest, l’«impero» della famiglia Berlusconi, come viene spesso definito, più o meno polemicamente

Biscione, un colosso con 20mila dipendenti - Vale sei miliardi di euro e dà la­voro a ventimila persone: questo è il gruppo Fininvest, l’«impero» della famiglia Berlusconi, come viene spesso definito, più o meno polemicamente. Quel che è certo è che il Biscione rappresenta una delle maggiori realtà imprendito­riali italiane, stella polare di una galassia di società che operano a tutto campo, dalla comunicazio­ne allo sport fino ai servizi banca­ri e assicurativi. LA CAPOGRUPPO Fininvest Spa, la holding della famiglia Berlusconi, è nata nel 1978. Ha un patrimonio di 2,5 mi­­liardi e ha registrato utili nel 2010 per 87,1 milioni decidendo, però, di non versare alcun dividendo ai soci. Solo l’anno prima aveva di­stribuito cedole per 200 milioni di euro e così la decisione è stata collegata dagli osservatori all’im­m­inente sentenza sul Lodo Mon­dadori. Tuttavia, dieci giorni fa, approvando i dati di bilancio, Fi­ninvest aveva confermato la con­vinzione che non ci fosse alcun danno da risarcire, decidendo quindi di non accantonare alcu­na cifra a questo scopo. LE HOLDING Per decenni Silvio Berlusconi è stato azionista unico di Fininvest Spa, con il controllo suddiviso at­traverso 22 finanziarie (Holding Italiana Prima, Seconda e così via). In seguito, la struttura è sta­ta «asciugata», con il progressivo accorpamento delle società, e modificata per dare spazio ai figli del premier, sia a quelli di primo che di secondo letto. Attualmen­te, Silvio Berlusconi controlla Fi­ninvest con il 63,27% del capitale (tramite la Holding Italiana Pri­ma, Seconda, Terza e Ottava). I fi­gli del primo matrimonio, Mari­na e Pier Silvio, hanno una quota del 7,65% a testa, rispettivamen­te attraverso le holding Quarta e Quinta. Entrambi hanno ruoli manageriali importanti: la primo­genita Marina è presidente della stessa Fininvest dal 2005 (dopo la morte di Aldo Bonomo, storico presidente della holding) e di Mondadori, mentre Pier Silvio è vicepresidente di Mediaset. Nel­l­’estate del 2005 anche i figli di se­condo letto, Barbara, Eleonora e Luigi, hanno ricevuto una quota del patrimonio e hanno attual­mente il 21,4% di Fininvest - che, diviso per tre, corrisponde in pra­tica a una quota analoga, per cia­scuno di loro, a quella dei figli più grandi - attraverso la holding Quattordicesima. IL GRUPPO Mediaset, Mondadori e Milan: sono le«vetrine»dell’intero grup­po che fa capo a Fininvest, i mar­chi più conosciuti al grande pub­blico, italiano e non solo. Dal pun­to di vista finanziario, la parteci­pazione più importante è quella in Mediaset: la holding ha il 38,98% del gruppo televisivo, che, in base all’ultima chiusura di Borsa, vale oltre 1,4 miliardi di euro. Della Mondadori, invece, Fininvest detiene il 50,13% che va­le 311 milioni di euro, poco più della metà del risarcimento dovu­to alla Cir. Oltre a controllare il Mi­lan e il Teatro Manzoni (con il 100% del capitale di entrambe le società), Fininvest possiede an­che il 36% di Mediolanum, che va­le circa 802 milioni. LE ALTRE PARTECIPAZIONI Fa capo alla finanziaria anche la quota del 2% di Mediobanca, il «salotto buono» della finanza mi­lanese: l’1% è conferitoal patto di sindacato, e per la famiglia parte­cipa, in quanto presidente di Fi­ninvest, Marina Berlusconi, che è anche consigliere dell’istituto di Piazzetta Cuccia. La quota in Mediobanca, sempre in base alla chiusura di venerdì scorso, vale 115,68 milioni di euro. Fininvest detiene poi una quota del 24% in Molmed, lo spin-off quotato del San Raffaele attivo nella ricerca oncologica, e il 2,06% di Aedes che, fondata a Genova nel 1905 e quotata in Borsa dal 1924, è tra le prime società italiane operanti nel settore «real estate». I NUMERI Il risarcimento alla Cir vale per il gruppo Fininvest tre anni e mez­zo di utili. Il Biscione ha chiuso in­­fatti il 2010 con un utile netto di gruppo di 160,1 milioni di euro, mentre la sentenza impone il pa­gamento di 560 milioni, tra capi­tale, interessi legali dall’ottobre 2009 e spese legali. A livello di gruppo, Fininvest ha chiuso il 2010 con ricavi consolidati per 5,9 miliardi di euro (+8,4% rispet­to al 2009), un margine operativo lordo di 2,1 miliardi, in crescita del 14,3% e un risultato operativo di 881 milioni, in aumento del 45 ,9 %. Il calo del risultato netto (-7,8% rispetto ai 173,7 milioni del 2009) è stato causato princi­palmente da proventi finanziari delle partecipate inferiori all’an­no precedente. La posizione fi­nanziaria netta di gruppo, inve­ce, era negativa al 31 dicembre scorso per 1,357 miliardi di euro, in peggioramento rispetto a 1,174 miliardi di fine 2009. Un da­to che risente principalmente de­gli investimenti realizzati nel 2010 per 2,2 miliardi di euro, in aumento del 55% rispetto al 2009.