RICHARD QUEST , la Repubblica 11/7/2011, 11 luglio 2011
LA RIVINCITA DI HUGH GRANT "BASTA GOSSIP FUORI CONTROLLO" - L’ATTORE
Hugh Grant chiede che venga svolta un’inchiesta pubblica sullo scandalo delle intercettazioni del tabloid. Per questo ha lanciato una campagna alla Camera dei Lord, che si chiama Hacked Off, "Stufi". Hugh Grant, benché lei stesso sia stato vittima di intercettazioni, perché continua a esporsi? «È cominciato tutto con una protesta personale. Poi ho avuto uno straordinario colpo di fortuna quando mi sono imbattuto proprio in un ex redattore di News of the World. Mi si era rotta la macchina, una lunga storia, comunque... lui cominciò a vantarsi di intercettare me, di intercettare chiunque e di tutti gli sporchi trucchetti di News of the World. Del loro sinistro rapporto con la polizia di Londra, del loro rapporto con il premier... Tornai al pub di Dover per bere una birra e farci una chiacchierata. E lo registrai. Sì, io registrai lui. Avevo un microfono e gli feci ripetere tutto.
Poi lo pubblicai sul New Statesman.
E qui è cominciata la mia indignazione. Perché una cosaè che nel tuo Paese ci sia un pessimo quotidiano, ma poi cominci a capire che non è uno solo, che tutti i nostri tabloid sono scandalosamente al di fuori di ogni controllo. Quando capisci quanta collusione c’è con la polizia, con i nostri parlamentari e con il nostro governo, che hanno bisogno di questi tabloid, specialmente della stampa di Murdoch, per essere eletti, cominci a non essere più fiero del tuo Paese. Questa non è la democrazia di cui mi vantavo».
Cosa chiede ora alle autorità? Ha detto di non avere alcuna fiducia in un’indagine condotta da News International o da News Corp. Sospetto che non abbia molta fiducia nemmeno nelle indagini della polizia.
«Ecco, la vecchia indagine della poliziaè ora riconosciuta come una buffonata. Hanno cercato di tergiversare. Murdoch ce li aveva in tasca. La nuova indagine, devo ammetterlo, sembra un po’ più vigorosa. Potrebbe interessarei direttori responsabili, ma non sarebbe ancora abbastanza. Abbiamo bisogno di un’inchiesta pubblica sui metodi e sulla cultura dei tabloid nel nostro Paese. E la gente può votare con il proprio portafoglio. Basta non comprare questi giornali. E bisogna che i pubblicitari si guardino bene allo specchioe si chiedano: vogliamo mettere la nostra pubblicità su giornali come News of the World ?».
Molti inserzionisti continuano a girare intorno al problema. Sono solo deboli o aspettano di vedere da che parte tira il vento? «Credo che, un po’ come il governo, sperino che questa storia finisca nel dimenticatoio. Forse verrà fuori qualche altra grossa notizia e la pressione, si sa, calerà. Per questo tocca a persone come me continuare a tenere alta l’attenzione. Perché non lo farà il governo né l’opposizione, visto che sono imbarazzati perché hanno un rapporto accomodante con la stampa di Murdoch.E certamente c’è poco da aspettarsi dalla polizia. E così tocca farlo a qualche anima improbabile come me. E ci faranno a pezzi per quello che stiamo facendo (Ride) ».
Si aspetta che l’ira del giornalismo tabloid si scaglierà contro di lei? «Accadrà. Tireranno fuori altre schifezze. E non è difficile, specialmente con me...» E questo rende ancora più interessante il fatto che lei continui ad esporsi. «Vede, ci credo molto. Ora che l’opinione pubblica britannica e internazionale hanno visto quanto sia repellente questa gente, spero che si facciano avanti più persone per dire che tutto questo deve finire». (© Cnn. Traduzione di Luis E. Moriones)