MICHELE SERRA , la Repubblica 10/7/2011, 10 luglio 2011
La crisi isterica di Vittorio Sgarbi nel corso di un dibattito in Puglia ha qualcosa di vintage, come i tavoli di formica e i telefilm di Mork di Ork
La crisi isterica di Vittorio Sgarbi nel corso di un dibattito in Puglia ha qualcosa di vintage, come i tavoli di formica e i telefilm di Mork di Ork. Se ne prende atto con un sorriso non dico affettuoso (sarebbe troppo) ma finalmente sereno, perché Sgarbi che sbraita, insieme a tante altre cose, oramai è un´icona del ventennio trascorso, un "come eravamo" che non va più a tangere la sostanza di alcuna cosa. Spulciando le edizioni online dei giornali, si va a cliccare "Sgarbi che urla" con la stessa distratta leggerezza con la quale si clicca "windsurf in balia delle onde" o "parto record della tigre nello zoo-safari" o "le dieci scene più sexy del cinema italiano". Curiosità, frivolezze, piccoli brividi dal mondo, niente di impegnativo. Perfino la sostanza (non frivola) della lite, che è l´eolico in Puglia, scompare ingoiata dalle urla, come se fosse scritta in un alfabeto arcaico, in una lingua estinta. Si è detto, e credo sia vero, che la mitezza e l´ironia sono i principali ingredienti del recente, percepibile cambiamento del clima politico italiano. Aggressività e cazzutaggine, che sono state le dominanti del ventennio, oramai sono solamente una citazione nostalgica.