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 2011  luglio 11 Lunedì calendario

ROH MOO-HYEON Gimhae (Corea del Sud) 1 settembre 1946, Gimhae (Corea del Sud) 23 maggio 2009 (suicida lanciandosi in un dirupo)

ROH MOO-HYEON Gimhae (Corea del Sud) 1 settembre 1946, Gimhae (Corea del Sud) 23 maggio 2009 (suicida lanciandosi in un dirupo). Politico. Dal 2003 al 2008 fu presidente della Corea del Sud • «[...] ha anticipato in modo cruento la sua fine di uomo pubblico, annunciata da un procedimento giudiziario per corruzione. Da quando i magistrati avevano preso a indagare [...] viveva assediato dai media e dal dileggio degli avversari. Aveva negato le cattive intenzioni, non la consapevolezza di avere tradito elettori e sostenitori. Un milione di dollari in tangenti alla moglie, altri 5 al marito di una nipote: per gli inquirenti, tutto denaro tortuosamente destinato a lui. Tredici ore di interrogatorio. La sua linea di difesa è stata di aver pensato che non si trattasse di versamenti illeciti. Intorno a lui, indagini analoghe su ex collaboratori e una condanna al fratello sempre per corruzione [...] non hanno alleggerito la sua posizione [...] Hanno trovato un messaggio, sul suo pc. Roh ha lasciato scritto che “non potrò non essere un peso per gli altri”, raccomanda di non incolpare nessuno per la sua decisione, “in fondo vita e morte sono parte della natura, no?”. [...] In un Paese in cui l’opinione pubblica ha il potere di esercitare un’enorme pressione — come la raffica di suicidi di attrici e personaggi dello spettacolo ricorda — Roh ha ceduto, primo leader nella storia della Corea moderna a togliersi la vita. [...] A morire prima di lui erano state le sue politiche. Roh era un compagno di lotta di Kim Dae-jung, il presidente progressista che ottenne nel 2000 il Nobel per la Pace per le sue aperture alla Corea del Nord. Nel 2002 Roh aveva vinto le presidenziali successive alla fine del mandato di Kim e ne aveva prolungato le scelte, inclusa la “politica del sole” verso i fratelli (separati) comunisti di Pyong­yang, capitale che visitò nel 2007. Faceva anche leva su una crescente insofferenza verso gli Usa, alleati ingombranti. In carica dal 2003, l’anno dopo si era già messo nei guai, subendo un impeachment per aver dato indicazioni di voto violando la legge. Fu l’inizio della fine [...] Roh era nato nel nulla della miseria contadina [...] Completate le scuole superiori, che nonostante tutto era riuscito a frequentare, dovette mollare gli studi. Non le ambizioni di riscatto. Da autodidatta divenne avvocato nella Corea del Sud della guerra fredda, dove le dittature di destra non si facevano troppi scrupoli a reprimere proteste operaie e studentesche. Nel 1981, quando dovette difendere d’ufficio alcuni giovanissimi attivisti arrestati per possesso di “letteratura proibita”, si trovò di fronte a “occhi terrorizzati e dita cui erano state strappate le unghie”. Divenne un avvocato-attivista, si fece qualche settimana di carcere e, chiusa l’epoca della Sud Corea autoritaria, nel 1988 trovò posto in Parlamento, eletto nello schieramento di sinistra. Avvocato, attivista, politico progressista, presidente eletto in un Paese già dittatoriale, caduto in disgrazia dopo la fine del mandato, sospettato di corruzione. L’itinerario di Roh sembra la fotocopia di quello di Chen Shui-bian [...] presidente di Taiwan. Solo il finale è diverso. [...]» (Marco Del Corona, “Corriere della Sera” 23/5/2009).