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 2011  luglio 10 Domenica calendario

SE IL PLAGIO ESISTE ANCORA

P roprio mentre si discute animatamente sul provvedimento dell’Agcom sul regolamento per il diritto d’autore su Internet e sulla rimozione di contenuti online (musica, video, articoli di giornali) che violano il copyright, ecco scoppiare la polemica sui format con l’accusa di Milly Carlucci. «Baila!» sarebbe la fotocopia di «Ballando con le stelle» . Un meccanismo tipico su cui si fonda la tv generalista sono le cosiddette trasmissioni a specchio: i contenitori del mattino e del pomeriggio molto si assomigliano, spesso con scambio degli stessi conduttori; da una parte ci sono «Forum» e «Melaverde» , dall’altra ci sono «Verdetto finale» e «Linea verde» ; se la Rai propone «Ti lascio una canzone» Mediaset risponde con «Io canto» che, a ben vedere, è lo stesso format o viceversa, firmato persino dallo stesso autore, Roberto Cenci, che anche ora si ritrova a dover controbattere le accuse della Carlucci. Ma cosa succede quando ci troviamo di fronte a un clone, a un format del tutto simile a un altro? Com’è noto, per format si intende uno schema di programma i cui diritti internazionali d’uso sono soggetti a compravendita nell’ambito del mercato televisivo. Il format contiene la struttura base del programma e una serie di suggerimenti relativi alla sua realizzazione (allestimento scenico, caratteristiche del conduttore, fascia ottimale di trasmissione). I format sono sempre esistiti: «Lascia o raddoppia?» di Mike Bongiorno era tratto, pari pari, da «The $64,000 Question» , il padre di tutti i telequiz. Per non pagare i diritti al programma americano (quello che ha ispirato il film Quiz show) il produttore Guido Sacerdote ebbe la geniale idea di comprare un format francese di scarso successo, «Quitte ou double?» , e fece risparmiare all’azienda dei bei soldoni. Allora si poteva fare; oggi anche, vista la sconcertante somiglianza fra certi programmi. La verità è che è sempre più difficile accusare qualcuno di plagio: buona parte della cultura pop, dai libri alle canzoni, ai format, è tutta un blob. La citazione è insieme lo strumento e la nota dominante della società della sostituzione: in un’epoca dove tutto è già stato detto e visto, a molti pare opportuno procedere nella combinazione di nuovi format, assemblando idee e contenuti. Per questo, molti che si spacciano come «autori» sono solo «indossatori di idee altrui» .