Marco Pasciuti, Leggo 11/7/2011, 11 luglio 2011
ROBIN HOOD ARRESTATO IN BANGLADESH
Tra un amabile colloquio con un imam e un invito a cena a casa di uno dei notabili della città, per venti anni Badiul Haq Nasir ha portato avanti la sua doppia vita. Rispettabile e benestante 45enne da una parte, razziatore delle ville dei suoi pari dall’altra. Ladro sì, ma gentiluomo. E generoso. Tanto che quando sabato la polizia di Chittagong, cittadina portuale del Bangladesh, lo ha fermato, lo ha descritto come un novello Robin Hood in salsa Bollywood. Una perfetta commistione tra il brigante che razziava chiunque transitasse per la foresta di Sherwood e una sorta di Superman al contrario, visto che dopo ogni colpo Nasir indossava giacca e cravatta e andava a portare il bottino in un orfanotrofio che lui stesso aveva fondato.
«E’ un genio dello scasso - ha raccontato alla stampa Babul Akhter, capo della polizia locale - sa aprire una cassaforte usando un cacciavite». E la maggior parte di ciò che rubava Nasir la dava ai poveri: «L’ultima volta aveva donato due milioni di taka (20 mila euro) alla moschea». L’altra parte la teneva per sé e faceva la bella vita. Non sugli alberi, ma in una villa che la polizia definisce «grandiosa». E la gente lo amava, tanto che dopo il suo arresto (avvenuto grazie alle telecamere che lo hanno filmato mentre svaligiava un negozio), i giornali locali lo hanno paragonato a Mohammed Yunus, inventore del microcredito, caduto in disgrazia accusato di aver usato i micro-prestiti ai contadini per arricchirsi. E’ amaro il destino dei Robin Hood.