Angelo Aquaro, la Repubblica 9/7/2011, 9 luglio 2011
IL MISTERO DEL CARO JEANS
Dice la leggenda che i famosissimi "Pack It" della Lee Cooper, i jeans di Bruce Springsteen e Bon Jovi, furono disegnati, come nome suggerisce, per impacchettare, evidenziandole, le doti di chi li portava. Dice la matematica che i nuovissimi "Phantom" della True Religion sono disegnati, come nome suggerisce, per far sbiancare i clienti di fronte al prezzo. Raddoppiato rispetto ai 150 dollari all´ingrosso, sestuplicato rispetto alla produzione: 300 dollari, grazie.
Intendiamoci: la febbre per i cosiddetti "jeans designer" non è nuova. Sono passati una decina d´anni da quando brand in questo pionieristici, da Calvin Klein in giù, rivoltarono il concetto del blue jeans, i pantaloni nati da quella tela blu «di Genova» - "Genoa´s" in inglese, che la pronuncia trasformerà in "jeans" - e passati in un secolo da strumento di lavoro a simbolo di protesta e, infine, status symbol. Ma dopo la frenata della recessione i prezzi stanno ora tornando alle stelle: e proprio grazie alle stelle & strisce.
Malgrado l´origine da emigrante, il jeans è da sempre un simbolo del made in Usa. Proprio il Boss del rock, per esempio, con un paio di jeans si presentò sulla copertina di "Born in the Usa". E anche i "Phantom" della True Religion, oggi, sono una celebrazione del made in America. A partire dalla produzione. Già questa è una notizia, visto il trionfo del made in altrove, dalla Cina al Vietnam passando per Messico e Turchia. I designer jeans di True Religion, J brand, Seven For All Mankind, racconta invece il Wall Street Journal, sono tutti prodotti a Los Angeles. E anche i materiali arrivano dagli States. Tipo il prelibatissimo cotone che - come ai tempi degli schiavi - viene da Greensboro, North Carolina con quei nomi che trasudano, invece della fatica che nascondono, pura poesia, tipo Quercia Bianca. Ciliegina rossa, bianca e blu, ecco infine la bandierina cucita sotto la cintola. Tutto, beninteso, nella discrezione del lusso, con il logo che quasi non si vede - da qui il nome "Phantom".
Facciamo due conti? La somma dei materiali fa 31.75 dollari. Il lavoro incide per 11 dollari e 65. E perfino quei dettagli che fanno la differenza - dai bottoni (0.21 centesimi) allo zip (0.37) - incidono appena per 3.32 dollari. E allora? È il valore aggiunto del made in America - un "premium", come si dice dei prezzi che riflettono una particolare qualità ma anche lo status che promettono - a far salire il prezzo all´ingrosso a 140 dollari. Pur sempre elevatissimo, rispetto per esempio ai mitici Levi´s, che qui trovi a 50 dollari. Ma ancora poco rispetto al prezzo al dettaglio: 310 dollari. Il prezzo di un abito da sera.
Un miracolo, non c´è che dire. Che come tutti i miracoli si ripete rarissimamente. Gli americani spendono 14 miliardi di dollari all´anno per i pantaloni simbolo dell´America: ma i jeans che costano più di 50 dollari sono solo l´1 per cento. Insomma il mercato sarà anche ricchissimo: ma davvero fantasma.