Varie, 8 luglio 2011
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Polak Paul
• Repubblica Ceca 1936 (~) • «[...] ex coltivatore di fragole, ex psichiatra in Colorado. Adesso filantropo, e inventore imprenditore: ha fondato nel 1981 la IDE (International Development Enterprise), associazione no profit che porta nei paesi in via di sviluppo tecnologie low cost ecosostenibili per risolvere problemi primari. Costi minimi, rispetto per l’ambiente: i suoi interventi hanno riscattato dalla miseria oltre 12 milioni di persone di otto paesi del sud est asiatico, del corno d’Africa e della fascia sub sahariana. Entro il 2015, vuole arrivare a 27 milioni di poveri. [...] “Esistono alternative ovvie e quasi banali, ma pochi ci pensano. Andare tra i poveri, parlarci, ascoltare quello che hanno da dire. Io quello che so l’ho imparato così. Curavo gente con problemi psichici e con pochi soldi. Mi hanno insegnato tutto [...] È inutile starsene in un laboratorio a fantasticare chissà che. Bisogna guardarle le cose, comprenderle. Il mio primo viaggio in Bangladesh, in mezzo a loro: continuare a definirli disgraziati non porta da nessuna parte. Sono consumatori, non reietti. Ci sono 525 milioni di aziende agricole nel mondo: l’85 per cento, cioè circa 450 milioni, sono di due ettari appena. Piccole imprese, per le quali si fabbricano tecnologie costose e sproporzionate, pensate per grandi misure. Tutto inutile. Bastano pochi dollari per cambiare la vita, e i redditi, di questa gente”. Frigoriferi di terracotta, pannelli solari di biciclette in disuso, ruote porta acqua, borse con pannelli fotovoltaici, pompe a pedali in bambù per l’irrigazione. Diffusi in milioni di esemplari, costi semigratuiti, hanno fatto ripartire le economie locali. Non elemosina, ma condivisione di saperi. [...] Dice sempre: pensa in grande e agisci in grande. Sii positivo. E anche: ragiona come i bambini [...]» (Alessandra Retico, “la Repubblica” 27/5/2008) • Vedi anche Sabrina Minardi, “L’espresso” 7/8/2008.