Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 08 Venerdì calendario

SUPER LAUREATI GLI 007 RECLUTATI ALL’UNIVERSITÀ

ROMA — AAA cercasi giovani geni per un posto fisso da 007. Analisti, informatici, ingegneri, menti brillanti per una carriera nell’intelligence italiana. Come le spie di Sua maestà che si rivolgono a Cambridge e a Oxford e la Cia che va a caccia di giovani cervelli perfino a Berkeley, culla delle proteste studentesche degli anni 60 e ancora oggi nursery della sinistra statunitense, anche i servizi segreti italiani cercano negli atenei gli agenti del futuro. A breve i primi giovani super laureati saranno assunti dal Dis, il dipartimento delle informazioni per la Sicurezza. E non solo. Da novembre cominceranno alla Sapienza di Roma corsi di laurea, master e dottorati specifici per chi vuole entrare nei servizi. Una vera e propria rivoluzione per lo spionaggio italiano, che completa la riforma del 2007: «Bisogna avere agenti dei servizi preparati diversamente rispetto al passato» , spiega il direttore del Dis Gianni De Gennaro. Sono le minacce di intrusioni informatiche, gli attacchi cibernetici, oltre al terrorismo internazionale, a rendere necessari non solo agenti operativi, ma anche esperti nella raccolta e nell’analisi di informazioni utili alla protezione degli interessi politici, economici, militari, scientifici, industriali del Paese. Giovani specializzati in informatica, sistemi di sicurezza delle reti, economia. Ma il cui reclutamento possa avvenire con le garanzie che l’intelligence richiede. Il prefetto De Gennaro è diretto: «Non dobbiamo inserire virus nel sistema» . Negli anni scorsi l’Aisi e l’Aise, le agenzie per la sicurezza italiane, hanno contattato 26 atenei che hanno segnalato possibili candidati; lo screening finale li ha ridotti a 40 e i primi 15 saranno assunti prossimamente. Si tratta solo di una prima tranche: c’è poi una seconda sessione con altri 80 candidati che passeranno altre selezioni. A sancire il legame con le università De Gennaro, attraverso la Scuola di formazione del Dis, ha stretto un accordo con la Sapienza per un master che potenzierà un corso già esistente con l’inserimento di materie giuridiche ed economiche. A una carriera nei Servizi pensano in tanti: attraverso un annuncio sul suo sito, il Dis dal 2009 ha raccolto 16.500 domande, l’ 85%da uomini, il 15%da donne. Solo 3.400 hanno passato la prima selezione. L’Italia non si spinge quanto la Cia, che qualche anno fa puntando a contattare giovani high tech, si è fatta pubblicità nei videogame. La Central Intelligence Agency ha addirittura un sezione del sito dedicata alle «opportunità per gli studenti» (per portarsi avanti con la procedura sono già online quelle per l’estate 2012), in varie specializzazioni, dall’analisi ai servizi ingegneristici e per la sicurezza informatica. E anche l’MI5 e l’-MI6, storiche agenzie di spionaggio britanniche, si rivolgono a brillanti laureati offrendo loro «stimolanti carriere» tramite una sezione dei loro siti Internet. Parlando di università e 007 vengono in mente trame internazionali, come quelle emerse dalle memorie dell’ex agente dell’MI5 Peter Wright. Spycatcher, è il titolo del libro del 1987 (censurato per un periodo), scritto con il regista Peter Greengrass, sui «magnifici cinque» , il gruppo di spie sovietiche tra le quali Kim Philby, reclutate a Cambridge prima della Seconda guerra mondiale e insinuatesi in posti chiave del governo.