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 2011  luglio 08 Venerdì calendario

Orlando Giuseppe

• 1968, Castagneto Carducci (Livorno) 7 febbraio 2010. Nipote del conte Gaddo della Gherardesca, nella cui riserva di caccia fu vittima di un incidente (lo scambiarono per un cinghiale) • «[...] sarebbe uscito dalla sua posta per finire un animale ferito. Alcuni degli altri 23 partecipanti alla battuta hanno visto qualcosa muoversi nella macchia e hanno fatto fuoco: uno di quei colpi ha raggiunto l’uomo alla schiena [...] l’autore dello sparo che ha ucciso [...] un amico della vittima [...] è stato denunciato per omicidio colposo. [...] I della Gherardesca sono un’antica famiglia aristocratica italiana tra i cui avi c’è anche il conte Ugolino, uno dei più noti personaggi ritratti nella Divina Commedia. La tenuta di Castagneto, con castello annesso, è meta di nobili e principi di tutto il mondo, tra questi la duchessa di York, Sarah Ferguson. I proprietari sono i tre fratelli Gaddo, Manfreda e Sibilla, la madre di Giuseppe Orlando. La vittima dell’incidente [...] per parte di padre discendeva dalla dinastia imprenditoriale che ha fondato la Kme, principale produttore al mondo di semilavorati in rame. Giuseppe, che lavorava come dirigente nel gruppo di famiglia, era nipote di Luigi Orlando, il fondatore. Lascia la moglie Bianca e due figli. Secondo i carabinieri l’incidente sarebbe nato da un’imprudenza della stessa vittima. Quando i cacciatori usano le altane, cioè postazioni sopraelevate, non bisogna mai scendere ma aspettare che gli animali, spinti a muoversi nella giusta direzione dai battitori, si avvicinino [...] Orlando si è invece spostato per andare a finire un cinghiale ferito. Secondo gli investigatori è entrato nelle aree di tiro di altri cacciatori. Più di un suo compagno avrebbe fatto fuoco nella sua direzione credendo che stesse passando una preda. L’uomo pochi minuti dopo è stato trovato agonizzante da un guardiacaccia, che faceva il giro per recuperare i cinghiali durante una pausa della battuta. È stata chiamata la centrale del 118 ma quando è arrivata l´ambulanza non c’era più niente da fare. Orlando era il capo della caccia [...] aveva cioè assegnato le 23 postazioni ai suoi compagni, dettando le regole della battuta al cinghiale. Alcuni di loro erano stati invitati, altri per partecipare avevano pagato una quota. [...]» (Michele Bocci, “la Repubblica” 8/2/2010) • Vedi anche Maria Vittoria Giannotti, “La Stampa” 8/2/2010; Marco Gasperetti, “Corriere della Sera” 8/2/2010; Pierangelo Sapegno, “La Stampa” 9/2/2010.