Varie, 8 luglio 2011
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Apatow Judd
• Syosset (Stati Uniti) 6 dicembre 1967. Regista. «Indiscusso “maestro”» del «sottogenere “comico-volgare”» (Silvia Bizio, “la Repubblica” 8/7/2011) • «[...] Già incoronato nuovo auteur hollywoodiano [...] ci aveva dato [...] The 40 Year Old Virgin, titolo che si riferiva alla campagna pro-astinenza promossa dalla destra evangelica. In realtà, quella commedia (sul commesso di un negozio di elettronici rimasto vergine fino a mezza età, sui terribili consigli che gli danno gli amici per ovviare al problema e sulla donna di cui si innamora) [...] aveva in sé abbastanza malinconia, mostruosità (alla Pee Wee Hermann), ritmo comico, sana volgarità e ostinata originalità da non poter passare inosservata. Prima Apatow aveva ideato due serie tv chiuse in fretta dalle reti che le trasmettevano, Geeks and Freaks e Undeclared, ma il suo humor un po’ mutante, ipercontemporaneo e difficile da classificare, era dietro anche al folle tecnico tv di Cable Guy (per cui non ottenne il credit), all’interessante fallimento di Fun With Dick and Jane e alle commedie con Will Ferrell Anchorman e Talladega Nights, di cui è produttore. [...] La sua scommessa? Una commedia dei valori, ma non reazionaria. Risolta la paura del sesso in Virgin, Knocked Up affronta la paura di crescere. Lontano dall’upper class della screwball e dalla Manhattan di Allen, a Apatow bastano quasi sempre l’orizzonte piatto dei suburbs e il perimetro di un soggiorno (lo spazio privilegiato della situation comedy). I suoi sono obbiettivi minimi, che hanno più a che vedere con il “diventare adulti” che con il cambiare il mondo o entrare nelle complessità psicoanalitiche dei rapporti uomo/donna. Perché questo nuovo brand di commedia americana, in generale, ha poco di aggressivo e di nevrotico - i suoi protagoinisti (Carell, Ferrell, Seth Rogen) sono amabili sfigati. In inglese li chiamano losers, perdenti. Adulti congelati in uno stato d’infanzia perenne, e circondati da un universo maschile che fa sembrare piccoli lord i wedding crashers di Vince Vaughn e Owen Wilson. [...] Apatow si muove tra realismo, esagerazione e iperboli verbali (i dialoghi tra maschi avvengono in un pop universo che è la versione fricchettona di quello di Tarantino. [...]» (Giulia d’Agnolo Vallan, “il manifesto” 2/8/2007) • «“Non ho mai pensato che ‘far ridere’ significhi mortificare il pensiero del pubblico. Ho sempre considerato i graffi della comicità il risultato e l’obiettivo dei guerrieri dello show business, gli stand-up comedians (cabarettisti, ndr ). Per loro vale, nello spettacolo e nella vita, il mio motto: meno sperma, più cuore” [...] In passato [...] Apatow, arrivato a 17 anni a Hollywood, è stato uno stand-up, dopo aver lavato i piatti nei club sul Sunset e Hollywood Boulevard (lo fece nel leggendario Improv Comedy Club, dove poi debuttò), anche se aveva alle spalle una famiglia della costa dell’Est forte nel campo delle etichette discografiche e, infatti, la colonna sonora di tutti i suoi film è importante. [...]» (Giovanna Grassi, “Corriere della Sera” 4/8/2009).