Filippo Facci, Libero 7/7/2011, 7 luglio 2011
CORSIVI
Potete leggere i rapporti del ministero dell’Interno oppure fare affidamento solo sul vostro intuito, l’apparenza per una volta non inganna: i violenti della Val di Susa sono solo delle bestie, non sanno un accidente di gallerie e alta velocità e grandi opere e immigrazione e nucleare ed energie alternative. Sono solo dei vandali generici benché organizzati, sono una presunta avanguardia ribelle che ridonda esuberanza giovanile e che ha l’ipofisi e l’incoscienza a mille, degli anarco-insurrezionalisti - così li chiamarebbe Alfredo Mantovano - che si oppongono genericamente alle istituzioni e al potere (tutto il potere: anche i sindacati, anche le opposizioni più moderate) e che però di volta in volta occhieggiano e sono occhieggiati dalle fazioni specifiche che conducono legittimamente le loro singole battaglie, magari pacificamente. Ogni fine è una scusa, conta solo il mezzo, e i mezzi sono pietre in faccia e sprangate e bombe all’ammoniaca. Sono bestie, sessantottini senza neppure un pretesto ideologico, ultràs in cerca di una partita qualsiasi, germinano ovunque ci sia casino, si nutrono di slogan, assiomi, assonanze e suggestioni. Quindi non c’entra l’opinione del Censis, fermate Ilvo Diamanti con le sue mappe, non scomodate i sociologi: servono solo gli psichiatri. E la polizia.