www.corriere.it, 7 luglio 2011
ALESSANDRIA
Ha ritrovato un libretto bancario che le era stato intestato il giorno del suo battesimo, mezzo secolo fa, con 1.500 lire di deposito. Ne ha fatto stimare il valore e chiede 400mila euro, tramite una «class action», alla Banca d’Italia e al Ministero delle Finanze, che subentrano a garanzia nei rapporti di credito degli istituti bancari scomparsi. La protagonista è Flora Castellari, imprenditrice 50enne di Alessandria, che si è rivolta a uno studio legale specializzato per recuperare la somma.
IL LEGALE - «Il libretto - spiega l’avvocato Marco Angelozzi, che insieme alla collega Anna Orecchioni assiste la donna e altri due clienti con richieste simili in Lombardia - è della Banca Cooperativa di Imola, ormai non più esistente. Qualche settimana fa uno dei figli della signora Flora ha ritrovato, in un cassetto della vecchia casa paterna ad Alessandria, quel vecchio libretto. La nostra cliente ha chiesto un calcolo del valore attuale della somma che, sommando i coefficienti di rivalutazione dagli anni ’60 a oggi, gli interessi, e la capitalizzazione per 51 anni di «giacenza» in banca, stimiamo, per difetto, in circa 400mila euro. Sarà comunque il consulente nominato dal giudice a stabilirne l’esatto ammontare. Non esiste - ha concluso - in Italia nessuna sentenza relativa a casi simili». (fonte Agi)