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 2011  luglio 07 Giovedì calendario

APPALTI, AEREI E RIFIUTI: MAZZETTA ROSSA LA TRIONFERÀ

Niente celebrazioni. A segnare i trent’anni dal famoso richiamo di Enrico Berlinguer sono le inchieste. La nuova era degli scandali targati centrosinistra comincia nel 2005. E’ la stagione delle grandi scalate, di Antonveneta e di Unipol, degli yacht in Costa Smeralda che si sostituiscono alle terrazze romane: “Abbiamo una banca?”, domanda Piero Fassino, entusiasta come un bambino con il gelato. Finisce intercettato, le sue parole però non hanno rilievo penale. Ma i vertici degli allora Ds tremano quando l’inchiesta travolge Giovanni Consorte, numero uno di Unipol, considerato vicino a D’Alema. Il banchiere rosso e il Lider Massimo vengono intercettati durante un colloquio sul cellulare del parlamentare Nicola Latorre (Pd). Consorte confida a D’Alema la speranza di attirare Vito Bonsignore (Udc) dalla sua parte. D’Alema risponde: “Ho parlato con Bonsignore… Evidentemente è interessato a latere in un tavolo politico”. Consorte: “Chiaro, nessuno fa niente per niente”. Che cosa intendevano dire D’Alema e Consorte? Mistero. D’Alema, Latorre non sono mai stati indagati. Il Parlamento europeo ha concesso l’immunità al leader Pd impedendo di utilizzare le sue intercettazioni. Latorre fu “graziato” dal Parlamento italiano. L’estate delle banche per il centrosinistra ha rappresentato la perdita dell’innocenza. Così ecco che gli scandali hanno cominciato a susseguirsi. Nel 2008 tocca a Genova. È lo scandalo Mensopoli (sugli appalti per le mense scolastiche) che fa tremare la giunta di Marta Vincenzi: in manette finiscono Stefano Francesca, portavoce e braccio destro del sindaco, e due ex consiglieri comunali Ds, Massimo Casa-grande e Claudio Fedrazzoni. Patteggeranno condanne a 18 mesi.
NEL 2009 il quadro si fa più frizzante: si passa a donnine facili,mazzettesanitarieevitaspericolata in quel di Bari. Sono le accuse rivolte al vicepresidente della giunta pugliese Sandro Frisullo, cui Giampaolo Tarantini, secondo i pm, procurava denaro, escort e buoni benzina. Una brutta tegola per la giunta Vendola. Non c’è il tempo per archiviare la storia che scoppia la rogna Alberto Tedesco, assessore alla Sanità pugliese indagato per associazione a delinquere e corruzione, diventato – nonostante ciò – senatore Pd. Ma le inchieste non risparmiano nemmeno Antonio Bassolino, quel che fu il sindaco del Rinascimento Partenopeo . Bassolino è finito più volte nelle grinfie della Procura di Agostino Cordova. Ma si trattava di quisquilie dalle quali è stato prosciolto. È da Governatore che Bassolino ha collezionato le inchieste per le quali è finito alla sbarra. A cominciare da quella sul disastro rifiuti, che lo vede imputato insieme ai vertici di Impregilo in un maxi-processo che scivola verso la prescrizione. Da una costola di quelle indagini è nato un secondo procedimento a suo carico per le presunte “consulenze d’oro” nel periodo in cui è stato commissario per l’emergenza rifiuti. Grattacapi anche per Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno. È imputato in due processi, entrambi destinati, quasi certamente, alla prescrizione. Il primo riguarda la fallita riconversione dell’Ideal Standard in un Parco Marino. Il secondo è relativo all’operazione della delocalizzazione dell’azienda cotoniera di Gianni Lettieri. Recente l’accusa per peculato, per incarichi rilasciati nel periodo in cui è stato commissario al termovalorizzatore, e per abuso d’ufficio per il processo Crescent.
IN CALABRIA le inchieste hanno toccato Nicola Adamo, ex rais del Pd regionale, già vice presidente e assessore alle Attività produttive e al Turismo nella passata giunta di "centro-sinistra" guidata da Agazio Loiero. Adamo è indagato insieme al suo uomo più fidato, l’imprenditore Giancarlo D’Agni, e deve rispondere di associazione a delinquere, truffa, abuso d’ufficio e corruzione. L’inchiesta ruota intorno a una maxi tangente da 2 milioni e 400 mila euro per la realizzazione del parco eolico di Isola Capo Rizzuto. Vincenzo Sculco, ex consigliere regionale della Margherita è stato condannato in appello a 4 anni per irregolarità commesse quando era vicepresidente della Provincia di Crotone. Condannato a 4 anni e sei mesi anche l’ex presidente della Provincia di Crotone, Carmine Talarico. Mimmo Crea, ex consigliere regionale della Margherita è stato condannato a 11 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Di nuovo in Liguria: alla vigilia delle elezioni viene arrestato Roberto Drocchi papabile capogruppo Pd a Savona. È accusato di corruzione. Secondo l’accusa, le fatture irregolari sarebbero state nascoste su un dirigibile. Infine eccoci allo scandalo che coinvolge Vincenzo Morichini e Franco Pronzato (Enac-Pd) che avrebbero ammesso mazzette. Sì, lo stesso Morichini, socio di barca di D’Alema e procacciatore di finanziamenti per la sua fondazione. Sì, lo stesso Pronzato amico di Claudio Burlando, Pierluigi Bersani e D’Alema. Pronzato intercede per la compagnia aerea Rotkopf, la stessa che diede passaggi sopra le nubi all’ex ministro degli Esteri. L’imprenditore Pio Piccini parla di un appalto da Finmeccanica di 8 milioni l’anno . Per ottenerlo (senza gara) ricorre a Morichini. Pio spiega ai pm: “Se avessimo ottenuto l’appalto, avremmo versato il 5% a Morichini e alla fondazione di D’Alema”. Italianieuropei smentisce. Ma non fornisce l’elenco dei finanziatori.
(ha collaborato Lucio Musolino)