Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

SUPERCAR E WHISKY: I «MUST» DELLE RICCHE CINESI

DAL NOSTRO INVIATO PECHINO — L’attrice Zhang Ziyi adora girare in Ferrari. Wang Fei, la cantante che in Cina chiamano «la nostra Madonna» , brucia tutti ai semafori con la sua Audi A8. L’imprenditrice pechinese Lily Liu non si accontenta di una Porsche Carrera da 1,2 milioni di yuan (150 mila euro), già pensa di far posto nel suo garage a una Aston Martin. Alle donne cinesi piace correre. Alle donne cinesi piace sfoggiare la potenza e il lusso che emanano le marche più celebri d’Occidente. Alle donne cinesi piace acquistare oggetti che, nel nostro mondo, sembrano più legati agli ideali maschili. «Le auto potenti sono sempre state considerate una passione esclusiva del sesso forte — spiega Lily Liu, 44 anni —. Le donne che come me le comprano rivendicano semplicemente pari opportunità» . Le cifre parlano chiaro. Come in un rovesciamento di ruoli, paradossale in una società ancora fortemente maschilista, l’universo femminile, a giudicare da un’indagine di mercato effettuata da McKinsey e riportata dal Financial Times, stanno incrementando l’acquisto di beni lussuosi su una scala doppia rispetto agli uomini. Considerato che un terzo degli 875 mila milionari (in dollari) della Repubblica popolare sono donne, i numeri sono sufficienti per spingere le grandi marche a riconsiderare le loro strategie. Secondo Hurun Report, società di statistica, la metà esatta delle donne più ricche al mondo sono di nazionalità cinese. I loro interessi non si limitano alle quattro ruote: altri beni che attraggono il gentil sesso sono, per esempio, i tradizionali gioielli e il meno tradizionale whisky. «Le donne cinesi sono ambiziose, per questo comprano oggetti che conferiscono uno status sociale» spiega Tom Doctoroff, direttore dell’agenzia di pubblicità Jwt. Così la Maserati conferma che il 30%dei modelli venduti nel Celeste impero vanno a esponenti del gentil sesso, contro il 2-5%in Europa o Stati Uniti. Una differenza che non può passare inosservata: la Maserati ha già studiato nuovi colori più adatti alle sue clienti orientali, come il rosso acceso e il bordeaux. E gli uomini? Sorpresa, come dimostrano foto e filmati che ritraggono i leader stessi della nazione, a partire da Hu Jintao, Wen Jiabao e perfino Jiang Zemin, tutti con capigliature perfettamente corvine, i maschi sono molto attenti all’immagine. Perciò vanno fortissimo le tinture per capelli (non è «trendy» mostrarsi ingrigiti). Ma agli uomini piace anche curarsi con creme antirughe o regalarsi borse da passeggio e accessori che certo avrebbero un mercato più limitato in Europa o negli Usa. «I cinesi — racconta al Financial Times la commessa di un negozio Prada a Shanghai — hanno bisogno di portare con sé molto denaro contante, e diversi oggetti: per questo acquistano le nostre borse» . I numeri aiutano a capire il fenomeno. Il mercato delle borse e accessori vale, in Cina, 1,7 miliardi di dollari: il 45 per cento è esclusiva del sesso forte, quando la media in Occidente non supera il 15 per cento. Certo, un fenomeno così appariscente non poteva passare inosservato. Lo scrittore conservatore Ye Chuhua ha definito questa passione per il lusso «il nuovo oppio spirituale» del popolo. In altri tempi, il solo pensare a un oggetto «frivolo» sarebbe costato caro. Figuriamoci perseguire la parità tra i sessi con mezzi tanto veniali. «Oggi le donne fanno gli stessi lavori degli uomini — conclude Sarah Yao, 36 anni, imprenditrice, proprietaria di due Maserati e una Fiat 500 —. Lavoriamo duro e meritiamo pure di ricompensarci in qualche modo»