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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

INNOCENTI

Roberto Bagno a Ripoli (Firenze) 16 febbraio 1940. Illustratore. Primo italiano dopo
Gianni Rodari, nel 2008 ha vinto l’H.C. Andersen Award, sorta di Nobel della Letteratura per ragazzi («illustratore magistrale, capace di rappresentare in modo formidabile i vari
generi. Le sue storie di guerra, e in modo specifico la sua rappresentazione
dell’Olocausto, invitano i giovani a riflettere sui seri problemi del mondo. Il
potere narrativo delle sue immagini è impareggiabile», si leggeva nella motivazione del riconoscimento)
• «Anche se facessi il pittore, leggerei libri per dipingere, perché non ci sono molte altre cose che mi ispirano» • Definito “archeologo dell’immagine”, considerato fra i trenta illustratori più bravi del mondo, ha iniziato la sua attività come disegnatore di cartoni animati, grafico e designer e possiede una
straordinaria padronanza tecnica e un eccezionale gusto per il dettaglio che
gli permette di raccontare cose disegnate che assomigliano a inquadrature
cinematografiche. «I suoi libri, da Rosa Bianca allo Schiaccianoci, da Pinocchio a Cenerentola, sono sempre stati pubblicati prima in Paesi stranieri... Perché è stato costretto a rivolgersi all’estero? O è stata una sua scelta? “L’apprendistato l’ho fatto con gli editori italiani, ma le regole erano inaccettabili: per quattro
soldi dovevo rinunciare ai diritti ed anche agli originali, e questo valeva per
tutta la “professione”. Il precariato ha radici lontane... L’estero è arrivato per caso, una salvezza inaspettata, altrimenti non avrei realizzato né pubblicato niente, non farei illustrazione. Dopo il rifiuto del mio primo
progetto,
Rosa Bianca, che è del 1979, e la sua affermazione all’estero, ho un certo sospetto sulle condizioni reali della libertà nell’editoria del Paese che inventò il fascismo”. A cosa sta lavorando ora?“Ho finito un libro sulla storia del Novecento vista da un luogo soltanto, ad
acquerello. Sto aspettando il testo che lo racconti con le parole, secondo una
procedura inversa a quella classica dell’illustrazione. Mi rendo conto che lo scrittore può sentirsi prigioniero o sacrificato, perciò ho deciso che i prossimi libri li scriverò io, prima di illustrare, o mentre illustro, perché farlo dopo sarebbe faticoso. Ora lavoro a tempera su una versione eccentrica di
Cappuccetto Rosso che intitolerò forse
Tempo variabile, con forti allusioni sia alla meteorologia che all’epoca”» (Roberto Denti) • «“Pinocchio è stato un problema: già centinaia di artisti lo avevano disegnato. Come potevo illustrarne un altro?
Così l’ho fatto rinascere in Toscana”. Un’autentica storia parallela, una ricostruzione sociale e architettonica dell’epoca impressionante. Piazze, strade, campi, tetti... “Un’architettura secondaria, spontanea, che si trova ancora ma con difficoltà... Il paesaggio non è mai preso in considerazione come bene dell’umanità, anche quello povero. Se ho la possibilità vado sul luogo a vedere il colore dei mattoni» (Fiorella Iannucci). [Lauretta Colonnelli]