Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
IACCHETTI
Enzo Castelleone (Cremona) 31 agosto 1952. Attore. «Lei gli diceva: “Se tu m’amassi...”. Poi gli scriveva: “Se tu m’amassi...” Gli sussurrava: “Se tu m’amassi...”. Lui le rispose: “Ma no che non t’amasso!”» • Noto soprattutto come conduttore di Striscia la notizia in coppia con Ezio Greggio: «Arrivo verso le 6 in studio, mi faccio la barba, a volte mi scurisco la tinta,
alle 7 scelgo l’abito. Alle 7.20 arriva Ezio, qualche anno fa arrivava verso le 8.22. I
siparietti nascono lì per lì, anche perché leggiamo il copione all’ultimo minuto». Tormentoni: «Quello a cui sono più legato è “bau bau micio micio”, quello di Ezio è senz’altro “è lui o non è lui, cerrrto che è lui”» (a Franco Renato)
• Figlio e nipote di contadini, casa a Luino, «dopo una gavetta amatoriale su e giù e tric e trac dall’Italia alla Svizzera, il cabaret del mitico Derby milanese mi ha fatto
incrociare il primo mito, Gaber; poi mi sono buttato in due farse del Grande
Maestro, Dario Fo» (a Claudia Provvedini) • «La mia prima volta al Maurizio Costanzo Show. Mi ha salvato la vita: è stato l’unico a darmi una chance. Ci ho provato per 19 anni: il cabaret al Derby,
pizzerie, matrimoni. Negli anni Ottanta funzionavano i personaggi, dal Paninaro
a Vito Catozzo, e io non riuscivo a trovarne uno, mi mancava l’idea. Costanzo si annoia in fretta, allora gli proposi le canzoni bonsai, brani
surreali di pochi secondi. Su quel palco, poi, da Sgarbi a Zecchi, erano tutti
aggressivi. Ho pensato di distinguermi: voce gentile, tono ossequioso, occhi
sgranati. Anche nella realtà sono timido, schivo. Non ho mai pensato che sarei diventato famoso raccontando
barzellette sporche: piuttosto avrei fatto il ragioniere tutta la vita» (ad Andrea Laffranchi)
• Autore di libri comici, canzoni, spettacoli teatrali; qualche sit com in tv (Il mammo, Benedetti dal Signore), grande successo con il musical The producers di Mel Brooks (2005), da ultimo impegnato nei film Torno a vivere da solo (di Gerry Calà) e L’ultimo crodino (di Umberto Spinazzola con Ricky Tognazzi, ispirato alla storia di Franco
Rapelli e Giampaolo Pesce, i due improvvisati malviventi che nel marzo 2001
rapirono la salma di Enrico Cuccia) • «Sento che mi manca sempre un pezzo per essere quello che voglio diventare. Uno
che non deve più dimostrare tutto e sempre. Se posso esagerare, uno alla Grillo, o Gaber» (ad Antonio Dipollina) • Un figlio di nome Martino avuto con l’ex moglie Roberta. Una lunga storia con l’ex velina Maddalena Corvaglia. Novella 2000 scrisse che lui l’aveva lasciata infastidito dalle foto che la immortalavano sul calendario 2007
del mensile Max: «Sarà difficile che io possa innamorarmi ancora, anche perché ho capito che un uomo innamorato serve soltanto a se stesso e al suo egoismo» • Interista. [bhm]